30 maggio 2013

La riserva DOCG

Nel calcio di oggi siamo abituati a sentir parlare di Top Player, quei giocatori che da soli sono in grado di vincere le partite, che spaccano il match con la sola loro presenza in campo. Tempo fa c'erano i cosiddetti fenomeni alla Maradona, Van Basten, Ronaldo. Ma c'erano anche quei tipi di giocatori che erano la perfetta riserva di lusso, il dodicesimo giocatore che, in caso di emergenza, entrava, segnava e risolveva le partite. Uno su tutti: Ole Gunnar Solskjaer.
Solskjaer incarna perfettamente l'uomo della provvidenza, colui che entra quando serve e fa gol (chiedere ai tifosi del Bayern, finale di Champions 1998/1999). Attaccante norvegese, arriva al Manchester United nel 1996 e in 11 anni di onorato servizio si ritrovò a fare la riserva ai vari Eric Cantona, Andy Cole, Dwight Yorke, Ruud Van Nistelrooy e Diego Forlan. Si riadattò anche giocando in fascia a seconda delle necessità. In 235 partite con la maglia dei Red Devils mise a segno la bellezza di 91 reti, vincendo 7 Premier League, 1 Coppa di Lega, 1 Coppa d'Inghilterra, 4 Charity Shield, 1 Intercontinentale e 2 Champions League, una delle quali, come avevo anticipato, proprio con un suo gol al '93, entrando dalla panchina e completando la rimonta dello United sul Bayern, dopo che al '91 aveva pareggiato con Sheringham. 1 gol ogni 78 minuti per Baby-Faced Assassin quell'anno. Solskjaer detiene anche un piccolo record con la maglia dello United: è il giocatore ad aver fatto più gol subentrando a match in corso, 28!
Altro giocatore investito dei gradi di riserva di lusso è sicuramente Daniele Massaro, soprannominato appunto Provvidenza. Arriva al Milan nel 1986 nelle vesti di ala offensiva e dopo una parentesi alla Roma rientra in maglia rossonera giocando prima come ala e poi come sostituto di Van Basten in attacco, per volere di Capello. In totale 208 presenze, 50 gol. Nel suo palmares vanta 4 scudetti, 3 Supercoppe italiane, 3 Supercoppe UEFA, 2 Intercontinentali e 2 Champions, grazie anche alla sua doppietta in finale '94 nel memorabile 4-0 al Barcellona. Lo stesso ruolo gli viene riservato in Nazionale, dove, seppur con sole 15 presenze all'attivo risulta campione del Mondo '82 e vice-campione del mondo '94. Proprio a Usa '94 segna il suo unico gol in maglia azzurra contro il Messico e in finale col Brasile, promosso titolare, sbaglia il quarto rigore.
Il Giardiniere Julio Cruz entra a far parte di questa categoria in particolare dopo la stagione 2005/2006, 1 gol ogni 111 minuti nell'Inter. Lui che arrivava da titolare inamovibile nel Bologna, si ritrova nell'Inter a far da riserva ai vari Vieri, Adriano e Martins, poi toccherà farla anche a Ibra. Ma in particolare nella sua migliore stagione interista, mette a segno la bellezza di 15 gol in 31 partite, molte delle quali (14 volte) entrando dopo. A fine stagione, tra campionato e Coppe saranno 21 i suoi gol, più dei titolari che vanno a segno 18 volte Adriano e 13 Martins. Alla faccia della riserva.
Per concludere, non me ne vogliate, ma tocca a un altro milanista, Jon Dahl Tomasson. Soprannominato lo Scorpione Bianco per il suo essere letale. Resta solo 3 anni al Milan, tra il 2002 e il 2005 e colleziona 22 reti in 75 partite, ma la sua media gol al minuto è spaventosa. Nel 2003/2004 colleziona 26 spezzoni di partita realizzando la bellezza di 12 reti in campionato (1 gol ogni 128 minuti). Epico il suo gol al limite del fuorigioco in semifinale di Champions, "rubato" a Inzaghi contro l'Ajax al '93 per il definitivo 3-2 e passaggio del turno. Segna anche uno dei rigori nella finale persa ad Istanbul contro il Liverpool e fa gol anche in finale Intercontinentale contro il Boca, poi persa anch'essa ai rigori.

1 commento :

  1. Articolo mooolto interessante...Soprattutto la parte in cui parli di Cruz!Scelta azzeccata!

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