Inizierei la passerella dei rimpianti d'autore con il giocatore per eccellenza degli ultimi anni: Lionel Messi. Nel 2000 Carles Rexach, ex giocatore e direttore sportivo blaugrana scova questo 13enne del Newell's Old Boys e lo porta a Barcellona, offrendosi di pagare le cure per il suo deficit della crescita, dopo che il River lo aveva scartato per motivi economici legati a queste cure. Si dice che poi nel 2002, a questo ragazzino venisse offerto un provino dal Como, dell'allora presidente Preziosi. Il 15enne Messi non superò il provino per evidenti lacune fisiche e venne pertanto rispedito nella Cantera. Inutile stare ora qui a raccontarvi cosa ha fatto Messi per il Barcellona e per il calcio in generale.
Sempre adducendo giustificazioni legato alla gracilità fisica, l'Inter scartò nel 1975 il giovane Franco Baresi preferendogli il fratello maggiore Beppe. Ecco qui la definizione della Treccani su Franco Baresi: "libero in possesso non soltanto di una superiore visione della regia arretrata ma pure di una tecnica eccelsa, peraltro mescolata alla durezza dei tackles e alla straordinaria velocità nei recuperi". Baresi divenne poi colonna e capitano del Milan e delle Nazionale italiana dal 1977 al 1997 con 531 presenze in Serie A e 81 presenze in maglia azzurra.
Il terzino sinistro francese Patrice Evra nel 1998, a 17 anni, passò dalle giovanili del PSG al Marsala, squadra di Serie C1 italiana. Dopo una prima buona stagione venne acquistato dal Monza in Serie B, dove però registrò solo 3 presenze, prima di essere rispedito in Francia al Nizza in Ligue 2. Da allora: Monaco e Manchester United, con 5 Premier League vinte, 4 Charity Shield, 3 Coppa di Lega inglesi, 1 Coppa di Lega francese, 1 Champions, 1 Coppa del Mondo per Club e 49 presenze in Nazionale (finora).
Rimanendo in terra transalpina è il turno di Patrick Vieira, sbarcato in Italia a 19 anni nel Milan nel 1995. Chiuso da Albertini e Desailly, il francesino colleziona solo 2 presenze e l'anno successivo viene venduto all'Arsenal del neo arrivato Arsene Wenger. Poi Juve, Inter e City, raccogliendo per strada qualcosa come 3 Premier, 4 Scudetti (uno col Milan, uno revocato), 2 Supercoppa Italiana, 1 Mondiale, 1 Europeo, 1 Confederation Cup e una valanga di coppe nazionali e 107 presenze in Nazionale francese.
Thierry Henry arriva alla Juventus nel mercato invernale del 1999. La squadra di Lippi non è di certo nella sua stagione migliore, tant'è che in corso d'opera Lippi viene sostituito da Ancelotti e il francese viene acquistato dal Monaco per sostituire l'infortunato Del Piero. Henry gioca come Ala nello scacchiere tattico di Ancelotti. Henry non entusiasma e colleziona 16 presenze condite da 3 gol. I diverbi con Luciano Moggi lo portano alla cessione all'Arsenal in estate, rimpiazzandolo con Trezeguet. Arsenal, Barcellona e NY Red Bulls sono state le sue successive squadre, portando a casa 2 Premier, 2 Liga, 1 Champions, 1 Supercoppa UEFA, 1 Coppa del Mondo per Club, 1 Mondiale, 1 Europeo e 1 Conf. Cup, varie coppe nazionali e 123 presenze in Nazionale transalpina.
Chiudiamo con la leggendaria (non è confermata) storia di Roberto de Assis. Giocatore brasiliano del Gremio che sbarca in Europa con Sion (la squadra di Gattuso) e Sporting Lisbona senza lasciare troppo il segno, se non che si narra di un suo provino all'età di 17 anni al Torino. In questo provino lui provò a convincere la società granata dell'allora presidente Gerbi, sostituito da Borsano, di prendere sia lui che il fratello Ronaldo, al tempo solo 8 anni, entrambi orfani di padre. Il Toro rifiutò e Assis si trasferì successivamente in Svizzera. Dopo la parentesi professionistica come calciatore, come già aveva dimostrato in passato, Assis preferì occuparsi delle vicende calcistiche del fratello, diventandone procuratore. Ronaldo de Assis Moreira, meglio conosciuto come Ronaldinho, giocò nel Gremio, prima di sbarcare in Europa col PSG, poi Barcellona, Milan e il ritorno in patria. 2 Liga e 1 Champions col Barcellona, 1 Mondiale e 1 Conf. Cup col Brasile, 1 Pallone d'oro e svariati altri trofei, a coronare una carriera funambolica da copertina del calcio.
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