Antonioli; Zago, Samuel, Zebina; Cafu, Emerson, Tommasi, Candela; Totti; Delvecchio, Batistuta. (C. Zanetti, Assunçao, Nakata, Montella) All.: Capello
La Roma di Capello gioca con il 3-4-1-2 con la difesa a 3 e due terzini avanzati come Cafu e Candela, Totti trequartista e Delvecchio a supporto della punta, solitamente Batistuta, con Montella come alternativa. La campagna acquisti estiva della Roma è quella che punta a giocare un campionato di altissimo livello. Franco Sensi regala al popolo giallorosso l'argentino Walter Samuel, pagato ben 34 miliardi di lire dal Boca, Emerson (22 miliardi) dal Bayer Leverkusen, Zebina dal Cagliari, ma soprattutto Gabriel Batistuta, pagato 70 miliardi alla Fiorentina, liberandosi di due bidoni come Fabio Junior e Gustavo Bartelt.
Le Olimpiadi di Sidney fanno slittare l'inizio del campionato a ottobre e già dalle prime partite si capisce quale sarà l'andazzo della stagione: Totti decisivo, fondamentali i gol di Batistuta e, quando entra, Montella. Sarà un anno pieno di polemiche tra l'aeroplanino e il tecnico friulano. Dopo tre vittorie in tre partite arriva subito la prima battuta d'arresto. Alla 4° giornata la Roma cade a San Siro con l'Inter, grazie ai gol di Hakan Sukur e del Chino Recoba, ma già la giornata successiva, una tripletta di Batigol piega il Brescia e la cavalcata ricomincia. Alla giornata numero 8 c'è forse la partita più attesa, se non per tutti quanto meno dal bomber argentino: Roma-Fiorentina. Dopo 9 anni alla Viola, Batistuta affronta per la prima volta da avversario la squadra di cui era capitano. La commozione è tanta ma Gabriel si dimostra un professionista e al minuto 83 punisce la sua ex squadra, tra le lacrime, garantendo il successo per 1-0 alla Roma. Dopo 8 giornate quindi la Roma viaggia a vele spiegate, con 7 vittorie e una sconfitta, lasciando la Juve a -6, Lazio (campione in carica) e Milan addirittura a -9. Il pareggio a Perugia suona come una pausa per tirare il fiato perchè alla giornata successiva c'è il derby: un goffissimo autogol di Negro regala la vittoria ai giallorossi; Roma prima a 28, seconde a 22 Juve e una sorprendente Atalanta.
Le Olimpiadi di Sidney fanno slittare l'inizio del campionato a ottobre e già dalle prime partite si capisce quale sarà l'andazzo della stagione: Totti decisivo, fondamentali i gol di Batistuta e, quando entra, Montella. Sarà un anno pieno di polemiche tra l'aeroplanino e il tecnico friulano. Dopo tre vittorie in tre partite arriva subito la prima battuta d'arresto. Alla 4° giornata la Roma cade a San Siro con l'Inter, grazie ai gol di Hakan Sukur e del Chino Recoba, ma già la giornata successiva, una tripletta di Batigol piega il Brescia e la cavalcata ricomincia. Alla giornata numero 8 c'è forse la partita più attesa, se non per tutti quanto meno dal bomber argentino: Roma-Fiorentina. Dopo 9 anni alla Viola, Batistuta affronta per la prima volta da avversario la squadra di cui era capitano. La commozione è tanta ma Gabriel si dimostra un professionista e al minuto 83 punisce la sua ex squadra, tra le lacrime, garantendo il successo per 1-0 alla Roma. Dopo 8 giornate quindi la Roma viaggia a vele spiegate, con 7 vittorie e una sconfitta, lasciando la Juve a -6, Lazio (campione in carica) e Milan addirittura a -9. Il pareggio a Perugia suona come una pausa per tirare il fiato perchè alla giornata successiva c'è il derby: un goffissimo autogol di Negro regala la vittoria ai giallorossi; Roma prima a 28, seconde a 22 Juve e una sorprendente Atalanta.
Lo scontro diretto con la Juve è un pareggio con gli occhiali, mentre la giornata successiva viene espugnata Bergamo. La punizione dello svizzero Mazzarelli costringe il pari casalingo contro il Bari, raggiunto solo da un rigore di Totti nel finale e la giornata successiva San Siro si dimostra stregata per i giallorossi, almeno quest'anno: 3-2 Milan con gol di Leonardo e doppietta di Shevchenko a cui risponde la doppietta di Totti.
La Roma non si spaventa e al giro di boa ne infila 7 di fila, vendicandosi anche della sconfitta all'andata con l'Inter, battuta in casa 3-2 con la doppietta di Montella. Il ritorno di Batistuta a Firenze non è fortunato come l'andata e finisce 3-1 per la Fiorentina di Enrico Chiesa. Anche la giornata successiva col Perugia, che aveva già fermato la Roma all'andata non è positivo. Il 2-2 risicato con autorete di Tedesco al 90' è un campanello d'allarme per la squadra di Capello, la Juve batte l'Inter a Torino e si porta a -4.
Alla 28° la Juve si fa fermare dal Lecce e nel posticipo il derby volge a favore dei giallorossi per 2-0 con un potenziale +8 in classifica sui bianconeri. Ma nel finale, Nedved prima e Castroman al 95' riportano in pari il match. Occasione sprecata, anche perchè la giornata successiva si va a Torino. La partita è preceduta da molte polemiche. legate soprattutto alla decisione della Lega di aprire agli extracomunitari a campionato in corso. La decisione permette a Capello di schierare in campo anche Nakata, ma dopo 6 minuti la Juve è avanti 2-0 con Del Piero e Zidane. Si ribalta la situazione del derby con la Lazio perchè stavolta è proprio Nakata a riaprire nel finale la partita, ristabilita da un erroraccio di Van der Sar su Montella ed è 2-2. La doppietta di Veron col Bari permette alla Lazio di scavalcare la Juve e a 5 giornate dalla fine la classifica recita: Roma 64, Lazio 59, Juve 58.
Giornata 32: la Juve vince a fatica col Perugia, la Lazio si fa raggiungere al 92' da Dalmat con l'Inter e il Milan ferma la Roma all'Olimpico con un gol di Coco e pareggio con uno splendido cucchiaio in corsa di Montella a Seba Rossi. Alla penultima la Juve vince facile a Vicenza, la Lazio travolge la Fiorentina e la Roma invece si blocca di nuovo in casa del Napoli: Roma 72, Juve 70, Lazio 69. All'ultima giornata la Roma ospita un Parma già matematicamente ai preliminari di Champions, la Juve ospita l'Atalanta, mentre la Lazio è di scena a Lecce. Clamorosamente, anche se le speranze erano davvero vane, i biancocelesti vengono sconfitti in Salento da una doppietta di Vasari, la Juve batte l'Atalanta 2-1, ma la Roma non si fa impensierire più di tanto e domina facilmente il Parma di Di Vaio: al grido di 'Scucimojelo', la Roma è campione d'Italia per la 3° volta nella sua storia, un titolo che mancava dal 1983.
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un campionato indimenticabile!!!! una squadra che avrebbe dovuto e meritato di vincere molto di più....
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