Roma-Napoli 2-0 Per motivi di ordine pubblico (non centra Maradona in tribuna) diventa l'anticipo dell'anticipo e si gioca di venerdì sera. Il Napoli parte bene e Pandev si divora un gol già fatto a tu per tu con l'ex De Sanctis. La stessa cosa capita a Insigne che, indeciso se prendersi un rigore cadendo o cercare di segnare, opta per la seconda e calcia contro il palo. Ci pensa anche Hamsik a scheggiare l'incrocio finchè Pjanic non decide che il Napoli ha avuto le sue occasioni e tira una punizione praticamente perfetta sotto l'incrocio. Si ricomincia nella ripresa con la Roma che ha già perso per infortunio sia Totti che Gervinho. Entra Borriello che ha il suo da farsi con Cannavaro, anch'egli subentrato all'infortunato Britos. Nella sfida tutta napoletana, la spunta l'attaccante giallorosso che si conquista un rigore al limite tra il fallo contro e il 'Cannavarochestaiafà?'. Rosso per il difensore partenopeo, gol di Pjanic e en plein della Roma che fa 8 su 8. Complimenti.
Cagliari-Catania 2-1 Incredibile ma vero, il Cagliari gioca una partita in casa. Stavolta nel vero senso della parola visto che dopo più di un anno si torna a giocare al Sant'Elia. Apre la sfida il colpo di testa di Bergessio, ma questo non sembra decisamente essere l'anno del Catania: prima Ibarbo fulmina Frison, poi fulmina in velocità Legrottaglie (vabbè non che ci volesse Flash per farlo) che lo mette giù. Rosso e rigore che però Ibarbo si fa respingere. Ci pensa quasi nel finale Pinilla, colpisce prima il palo e poi punisce ancora Frison, anche Pulvirenti punisce Maran e lo esonera. Bentornati a casa.
Milan-Udinese 1-0 Nella sfida tra le delusioni di questo campionato vince il Milan. Il bel calcio espresso dalle due compagini nelle scorse edizioni sembra una cosa lontana anni luce, ma come già successo contro la Samp, una perla dell'inaspettato Birsa illumina San Siro. Per il resto il Milan resiste ai poveri arrembaggi dell'Udinese sfoggiando quel che resta di una rosa sempre più falcidiata dagli infortuni e con la testa a non prendere il cappotto in Champions col Barça. Giocava anche Matri.
Atalanta-Lazio 2-1 Il lunch match vede di fronte un'Atalanta sorprendente e una Lazio enigmatica. Ancora una volta non si comprendono molto le mosse tattiche di Petkovic e i biancocelesti incassano il primo gol con un tiro dalla distanza di Cigarini. Nel secondo tempo pareggia i conti il giovane Perea e a quel punto punto Petkovic crede nella vittoria, anche perchè l'Atalanta sembra aver tirato i remi in barca e accontentarsi del pareggio. Dentro Klose e Keità per portare i tre punti e invece contropiede di Denis e 3 punti a Bergamo. Risolvi il rebus.
Fiorentina-Juventus 4-2 Tutto quello che si può dire su questa partita come prologo lo lasciamo alla retorica dei giornalisti. Fatto sta che il primo tempo sembra viaggiare su binari di equilibrio finchè due porcate della difesa viola non lo sbloccano: prima falletto di Gonzalo Rodriguez su Tevez che crolla sulla carezza (lieve ma ingenua) del difensore e rigore trasformato dall'Apache, poi contropiede bianconero con un filtrante spazzato in scivolata da Cuadrado in anticipo su Neto (perchè???) e Pogba che appoggia a porta vuota lo 0-2. Sembra una di quelle partite che la Juve porta a casa senza grossi patemi, anche dopo che una spallata di Asamoah regala il rigore alla Fiorentina per l'1-2 di Rossi a metà secondo tempo. Sembra dicevamo, perchè ancora Rossi 'trafigge' Buffon (alla faccia di chi si era offeso per le parole di Rumenigge lo scorso anno) con un tiraccio che avrebbe parato anche un clone Abbiati-Perin. Manca meno di un quarto d'ora e succede l'inaspettato: la difesa della Juve completamente in bambola lascia solissimo Joaquin che spinge dentro il 3-2 e subito dopo ancora Rossi in contropiede su assist di Cuadrado (lo stesso del primo tempo?) fa 4-2. Rivoluzione viola.
Genoa-Chievo 2-1 Torna a casa anche Gasperini, dopo il Cagliari e Kakà. Il regalo per il ritorno del tecnico a Marassi è la suonata di violino di Gilardino con una bellissima torsione di testa sotto il sette. Nonostante il pareggio di Bentivoglio e una maglia da trasferta decente del Chievo, è ancora il Gila a decidere la partita con la doppietta personale sotto il diluvio di Genova. Sprofonda il Chievo, mangerà il pandoro Sannino?
H. Verona-Parma 3-2 Derby gialloblu e altra partita ricca di rigori (record del campionato per numero di rigori nella stessa giornata). Per prima cosa ci si dovrebbe occupare di un tema serio: altro che discriminazione territoriale, razzismo e baggianate simili, bisogna punire le esultanze di Cacciatore, che essendo terzino dovrebbe anche smettere di segnare, non è mica Maldera! Parolo pareggia i conti e Cassano porta in vantaggio i ducali. Tutti parlano dei rigori assegnati al Milan ma forse non si sono ancora resi conto di quanti ne ha segnati Jorginho da inizio stagione. Toni ne conquista uno, più uno regalato nel finale e Jorginho timbra due volte il cartellino, rimontando da 1-2 a 3-2. Verona al quarto posto, nel giorno del lutto per l'ex presidente Martinelli. Un minuto di silenzio.
Livorno-Sampdoria 1-2 Sul trend di giornata, anche Livorno e Sampdoria non vogliono essere da meno in quanto a rigori. Apre le marcature un rigore di Eder e la partita sembra finire così se non ci fossero i minuti di recupero: il Livorno riacciuffa il pari con Siligardi al 92', partita finita? Macchè, il finale thrilling di Livorno arriva fino al minuto 96' quando ancora un rigore, stavolta calciato da Pozzi, stabilisce il risultato finale sull'1-2. Partita vietata ai cardiopatici.
Sassuolo-Bologna 2-1 Prima storica vittoria del Sassuolo in Serie A proprio nel derby dell'Emilia. Sassuolo che tra l'altro si scalza anche dall'ultimo posto in classifica, occupato ora dal Bologna. Ancora una volta Bologna irriconoscibile, piegato prima da un rigore di Berardi dopo un frontale con un difensore rossoblu. Floro Flores raddoppia e solo un rigore di Alino Diamanti riaccende le speranze del Bologna. Speranze vane in realtà perchè la partita finisce così. Puniti.
Torino-Inter 3-3 Il posticipo regala spettacolo: dopo 5' rosso ad Handanovic e calcio di rigore per il Toro. Cerci si fa parare la conclusione dal neo entrato Carrizo e vantaggio granata rimandato. Per portare in vantaggio il Toro ci vuole una perla di Farnerud che batte Carrizo con un bel diagonale al volo. Guarin non ci sta e sul finire del primo tempo regala il pareggio con una bella rovesciata dopo un'uscita a vuoto di Padelli. Il Toro con le grandi quest'anno non ha mai avuto molta fortuna e nel secondo tempo ritrova il vantaggio con gol di Immobile. Nemmeno il tempo di esultare perchè Palacio trova il pari con colpo di testa facile facile su un'altra uscita a vuoto di Padelli. Lo spettro del Milan aleggia di nuovo su Torino, tant'è che l'Inter in 10 trova persino il gol del sorpasso, altro contropiede e assist di Belfodil per Palacio che appoggia a pochi passi dalla porta. Sembra incredibile, finchè al minuto 93' da Bari con furore, Bellomo trova una parabola maligna su una contestatissima punizione. Risultato: 3-3, tutti scontenti, polemiche a gogò ma almeno tanti gol.
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