Prima storica qualificazione a qualsiasi competizione internazionale per la Bosnia. Iscritta alla FIFA solo dal 1996, non era riuscita finora a qualificarsi nè a Europei, nè a Mondiali. Nata dopo la scissione della Jugoslavia nel 1992, la Bosnia ha partecipato per la prima volta alle qualificazioni al campionato mondiale nel 1998, fallendo la qualificazione. Ultimamente la selezione slava ha rafforzato notevolmente la propria rosa di giocatori, sfiorando uno storico accesso ai Mondiali già nel 2010 per il Sudafrica, arrivando seconda nel girone di qualificazione e venendo eliminato soltanto agli spareggi dal Portogallo. Stessa storia anche alle qualificazioni per gli Europei del 2012, altro secondo posto nel girone e altra eliminazione agli spareggi, sempre ad opera del Portogallo.
La rosa della Bosnia molto probabilmente sarà composta di questi giocatori: in porta è praticamente certo del posto Asmir Begovic, promettente portiere dello Stoke e figlio d'arte. La difesa sarà capitanata dal centrale del Bayer Leverkusen Emir Spahic, 33 anni, ex Siviglia e cugino di Dzeko. A completare il reparto difensivo troviamo Pandza che gioca in Polonia, Mujdza del Friburgo e il terzino destro Vrsajevic dell'Hajduk Spalato. Curiosa la situazione di Bicakcic, 23 anni, che milita in Germania fin da giovanissimo e a 21 anni scelse la nazionalità tedesca, salvo poi recuperare quella bosniaca nell'estate del 2013 ed essere integrato nella rosa della nazionale maggiore di Susic, il CT bosniaco, ex stella del PSG degli anni '80.
Il centrocampo della Bosnia è sicuramente il reparto più forte e più tecnicamente dotato della squadra. Cominciamo con Misimovic, il più presente di sempre in nazionale, ex stella del Wolfsburg con il quale vinse la Bundesliga insieme a Dzeko e attualmente militante in Cina. Il vecchio Rahimic (37 anni) potrebbe garantire esperienza e maturità e Miralem Pjanic della Roma sarebbe il giusto apporto di tecnica e qualità al centrocampo. Un altro "italiano" del centrocampo bosniaco è Senad Lulic, esterno della Lazio, che bene sta facendo in serie A. Abbiamo poi una coppia di "tedeschi" come Salihovic e Zahirovic e una coppia di "turchi" come Medunjanin e Ibricic. Insomma un centrocampo operaio e di qualità elevata. Lo scarno attacco sta a identificare un modulo di gioco che si baserà soltanto su una punta che ovviamente sarà Edin Dzeko, stella del Manchester City, a cui potrebbe dare il cambio Ibisevic, affermato attaccante dello Stoccarda.
Nessuno si aspetta chissà quali risultati da questa squadra. Sicuramente gli slavi sono famosi per essere piuttosto stoici, quindi daranno del filo da torcere. Forse tatticamente potrebbero risultare inferiori agli altri, avendo vinto uno dei giorni sulla carta più semplici delle qualificazioni e mandando la Grecia agli spareggi, ma come si dice in questi casi, essere arrivati a giocare i Mondiali può già essere considerata una vittoria.
Scopri gli articoli delle altre squadre della sezione Verso Brasile 2014
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Il centrocampo della Bosnia è sicuramente il reparto più forte e più tecnicamente dotato della squadra. Cominciamo con Misimovic, il più presente di sempre in nazionale, ex stella del Wolfsburg con il quale vinse la Bundesliga insieme a Dzeko e attualmente militante in Cina. Il vecchio Rahimic (37 anni) potrebbe garantire esperienza e maturità e Miralem Pjanic della Roma sarebbe il giusto apporto di tecnica e qualità al centrocampo. Un altro "italiano" del centrocampo bosniaco è Senad Lulic, esterno della Lazio, che bene sta facendo in serie A. Abbiamo poi una coppia di "tedeschi" come Salihovic e Zahirovic e una coppia di "turchi" come Medunjanin e Ibricic. Insomma un centrocampo operaio e di qualità elevata. Lo scarno attacco sta a identificare un modulo di gioco che si baserà soltanto su una punta che ovviamente sarà Edin Dzeko, stella del Manchester City, a cui potrebbe dare il cambio Ibisevic, affermato attaccante dello Stoccarda.
Nessuno si aspetta chissà quali risultati da questa squadra. Sicuramente gli slavi sono famosi per essere piuttosto stoici, quindi daranno del filo da torcere. Forse tatticamente potrebbero risultare inferiori agli altri, avendo vinto uno dei giorni sulla carta più semplici delle qualificazioni e mandando la Grecia agli spareggi, ma come si dice in questi casi, essere arrivati a giocare i Mondiali può già essere considerata una vittoria.
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