La storia che raccontiamo oggi è quella curiosa di due calciatori che in comune tra loro hanno avuto effettivamente poco, se non la loro professione. La loro professione di calciatore ovviamente, ma non solo quella, perchè entrambi dopo la carriera calcistica hanno deciso di intraprendere una carriera tutta nuova: tanti dopo l'esperienza sui campi di calcio diventano per esempio allenatori, procuratori, commentatori televisivi, mente i giocatori di cui vi stiamo per raccontare invece sono diventati piloti di aereo. Parliamo di Harald Brattbakk e Luigi Martini.
Brattbakk è stato calciatore fino al 2008, storico attaccante norvegese del Rosenborg, plurivincitore in Norvegia con ben 9 titoli nazionali, 338 presenze e 253 gol tra campionati e coppe. Non ebbe molta fortuna in nazionale, chiuso da attaccanti più bravi di lui come Flo, Carew e Iversen, ebbe però modo di mettersi in luce in Champions League: è stato infatti il carnefice del Milan nella vittoriosa gara dei norvegesi a San Siro per 1-2 nel 1996, segnando il gol del vantaggio del Rosenborg e la conseguente eliminazione dei rossoneri dalla fase a gironi. Nella sua breve esperienza fuori dai confini norvegesi (2 annetti in Scozia e 1 in Danimarca), ebbe modo di togliersi qualche soddisfazione in Scozia con la maglia dei Celtic, strappando il titolo ai cugini dei Rangers nella stagione 1997-98, quella che vide Marco Negri vincere il titolo di Capocannoniere della Scottish Premier League. Dopo un anno al Copenaghen, il rientro al suo Rosenborg a suon di gol, fino a quando decise di mettere fine alla sua carriera di calciatore per intraprendere quella di pilota e prendere il patentino in Florida. Dal 2008 è ufficialmente un pilota di linea lavorando anche in missioni per conto della Guardia Costiera Norvegese fino all'attuale impiego come pilota della Norwegian Air Shuttle, terza compagnia low-cost europea per grandezza, la seconda della Scandinavia.
Luigi Martini ha fatto parte della storica rosa della Lazio di Maestrelli, campione d'Italia nel 1973-74. Toscano di nascita, inizia la sua carriera come centrocampista in Lucchese e Siena, prima di arrivare alla Lazio nel 1971, dove Maestrelli lo trasforma in terzino. Grande amico di Luciano Re Cecconi, insieme a lui fa parte della fazione rivale a quella guidata dal capitano Pino Wilson e Giorgio Chinaglia. A quel tempo alla Lazio funzionava così, ci si odiava, si faceva a botte negli spogliatoi e in ritiro ma per una stagione in campo riuscirono a essere i migliori, vincendo lo scudetto. Dopo la morte di Re Cecconi nella strana sparatoria in una gioielleria di Roma nel 1977, Martini comincia a essere stufo della vita di calciatore, pensando a un prematuro ritiro, che avverrà effettivamente nel 1979, a soli 30 anni. Da quel momento approfitta del tempo libero per approfondire la sua passione per il paracadutismo e ottiene il brevetto di volo per l'Alitalia, anche se effettivamente le sue ore di volo scarseggeranno, rendendola più una passione che una professione, ma continuando comunque a percepire lo stipendio da pilota di linea. Riesce a essere eletto come deputato di Alleanza Nazionale per due legislature, 1996 e 2001, ottenendo quindi la doppia indennità da parlamentare e da pilota civile. Nel 2009, grazie anche alle sue influenze politiche, viene eletto Presidente del Consiglio di Amministrazione di ENAV, la società che si occupa del controllo del traffico aereo in Italia.
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