"Per coprire il campo non esiste un modulo migliore del 4-3-3" parola di Zdenek Zeman.
Sì lo so, usare le parole del profeta boemo è sempre un rischio, ma non posso che essere d'accordo almeno con questa affermazione, d'altronde parliamo di moduli e non di polemiche, doping e tutto il resto.
Il calcio è divertimento, almeno per me e per chi come me lo ha vissuto fin da piccolo nei campetti di periferia sterrati e non è mai arrivato chissà dove. Molte volte il divertimento è sinonimo di gol, soprattutto per chi lo guarda, soprattutto se lo segna la tua squadra e con questo modulo i gol e lo spettacolo sono quasi garantiti.
Giusto per fare qualche esempio, ci sono squadre e allenatori che sono passate alla storia proprio grazie a questo modulo; che dire del Barça stellare di Guardiola o della Juve di Lippi con Vialli, Ravanelli, Del Piero o il Brasile del '62 di Didì, Vavà e Amarildo (Pelè in panchina)? Ma seppur con i dovuti paragoni, il Pescara di Zeman lo scorso anno in B, il suo Foggia con Baiano, Signori e Rambaudi, o per una buona parte di stagione 2008/2009, l'Udinese di Marino hanno saputo regalare spettacolo a chi ama il calcio.
Forse sono solo vaneggiamenti di un allenatore da Football Manager o da FIFA/PES come me, ma che ci volete fare: lancio sulla punta centrale per la spizzata di testa, palla in fascia all'attaccante esterno, scatto veloce, dribbling sul terzino, cross dal fondo e stacco imperioso della punta. Gol! Magari qualche rischio c'è, ma è un modulo di sacrificio, soprattutto per i terzini che devono fare su e giù per tutta la fascia e per i centrocampisti che se non vengono aiutati dalle ali sono sempre in inferiorità numerica ma è una perfetta arma a doppio taglio: 4-3-3 offensivo per attaccare, 4-5-1 per difendersi. Molto più coperto dello spregiudicato 3-4-3 alla Zaccheroni, molto più spettacolare del classico 4-4-2 alla Delneri.
Da tutto questo e da molto altro ancora nasce questo blog e il suo titolo.
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