Livorno-Udinese 1-2 Sfida tra le deluse del campionato, ovvio che chi rischia di più sono gli amaranto, invischiati nei bassi fondi della classifica e di fronte al pubblico di casa. Finisce in contestazione, ovviamente, visto il risultato, con il presidente Spinelli che minaccia di lasciare squadra e k-way giallo. Sblocca il match Nico Lopez, che trova una traiettoria improbabile e batte Bardi. Il pareggio amaranto arriva con Siligardi, abile a saltare Domizzi e a segnare in diagonale. Chiude il match su azione d'angolo Heurtaux, abile a insaccare dopo una serie di rimpalli. E partono i fischi.
Cagliari-Napoli 1-1 Il sabato sera potrebbe regalare soddisfazione ai napoletani e invece, regala solo un pari. In terra sarda si parla di addii, mentre il Napoli pensa alle rincorse alla vetta. Rimangono un po' tutti delusi, Cellino dall'atteggiamento dei suoi "partenti" (non solo Nainggolan?), gli azzurri dal risultato. Apre le marcature Nenè, oh già ancora un suo gol, che mette dentro un cross di Astori dopo l'erroraccio difensivo di Maggio. Il pari è raggiunto su un calcio di rigore un po' dubbio concesso per fallo di Astori su Pandev e realizzato di Higuain. Nel secondo tempo annullato un bel desto al volo al Napoli per fuorigioco. Insomma, Juve e Roma se ne vanno e Napoli resta a guardare.
Bologna-Genoa 1-0 A pranzo sfida a rischio in casa Bologna, con Pioli che vede alle spalle lo spettro di Baggio. Il Genoa ha raggiunto una quota di tranquillità e arriva da una serie di risultati positivi forse è questo che favorisce i padroni di casa che con rabbia e cattiveria riescono a portare a casa i tre punti, grazie a un bel rasoterra di Diamanti, che torna al gol su azione dopo un'eternità. Il Bomber Moscardelli ci prova a restare all'altezza di questo soprannome ma non trova la via del gol, sfoggiando in compenso una barba d'altri tempi. Il Divin Codino può aspettare.
Atalanta-Juventus 1-4 Sull'onda dei completini di Natale, l'Atalanta gioca in casa in divisa rossa e ospita la Juve vogliosa dei 3 punti. Pronti via e Tevez batte Consigli con un destro da fuori. Il vantaggio dura fino quasi alla mezz'ora, con il pari di Maxi Moralez che batte Buffon in diagonale dopo aver colpito il palo. Il secondo tempo però è tutta un'altra cosa: l'1-2 è targato Pogba, abile a insaccare da distanza ravvicinata, mentre Llorente porta a 3 le reti dei bianconeri dopo aver messo a sedere un difensore bergamasco. Il quarto gol porta la firma niente meno che di Vidal, manco a dirlo. La Juve si porta a +5 sulla Roma e chiude al meglio un 2013 sensazionale.
Verona-Lazio 4-1 L'annus horribilis della Lazio per fortuna è arrivato a compimento, con la speranza che il 2014 possa essere leggermente differente. Petkovic conclude il 2013 e forse anche la sua esperienza in biancoceleste con una brutta sconfitta in casa di un Verona che è tornato ad alti livelli come a inizio campionato. Torna in grande spolvero anche Luca Toni, che sblocca il match dopo 5 minuti con un colpo di testa su una punizione. Colpo di testa anche per Biglia, che pareggia i conti su azione d'angolo con parte di responsabilità del portiere Rafael. Il vantaggio veronese arriva con una punizione da distanza di siderale di Iturbe, con Marchetti che ricambia il favore al collega brasiliano e arriva in ritardo sul tiro. Il secondo tempo serve solo a far dilagare i gialloblu con l'assist di Toni per Romulo che insacca a porta vuota e ancora Toni che mette dentro il quarto gol a tu per tu con Marchetti. L'aquila vola basso.
Roma-Catania 4-0 Restare a -5 dalla Juve per poter credere ancora in qualcosa di importante è l'obiettivo di giornata e l'avversario non lo rende di certo impossibile. Il Catania che già in passato a Roma ne aveva prese 7 oggi limiti i danni prendendone solo 4 ma il risultato sarebbe potuto essere molto più ampio. Il primo gol è merito di Benatia che insacca di testa dopo un primo colpo di testa di Destro. Il 2-0 arriva nel secondo tempo, complice la colossale cappella di Frison, impeccabile fino a quel momento, che si fa sfuggire un innocuo cross di Maicon e permette a Destro di insaccare a porta vuota il terzo gol in 3 partite. Il terzo gol è ancora targato Benatia (che chiuderà anche la partita da capitano dopo l'uscita di Totti) che ancora di testa segna ai siciliani la sua doppietta personale. L'ultimo gol della partita è opera di Gervinho che, dopo aver già colto un palo a porta vuota in precedenza, beffa ancora il portiere dei rossazzurri con un tiro maldestro che si insacca inesorabilmente. Il poker è servito.
Sampdoria-Parma 1-1 La cura Mihajlovic si fa sentire eccome e il più rinsavito di tutti sembra Eder, ancora a segno, nonostante un inizio di stagione non proprio prolifico. Il Parma però dal canto suo fa una buona partita, anche grazie alla vena positiva di Sansone che scorrazza per tutto il campo seminando il panico nella difesa blucerchiata. Il pari dei ducali viene però raggiunto da capitan Lucarelli, con un colpo di testa su calcio d'angolo. Le squadre si dividono la posta e per ora va bene così.
Sassuolo-Fiorentina 0-1 La Fiorentina vuole restare agganciata al treno di testa, soprattutto dopo il pari del Napoli del sabato. La partita però risulta essere piuttosto complicata, con i viola che faticano a realizzare e gli emiliani che rischiano il vantaggio con Zaza. Nel finale però Pepito Rossi risolve la partita con un destro dal limite dell'area che batte Pegolo e lo lancia sempre di più in testa alla classifica cannonieri. Rischia anche il raddoppio la Fiorentina, con Ilicic che tutto solo davanti al portiere neroverde coglie il palo interno ma la traiettoria è a uscire quindi palla fuori. Montella sogna, Pepito domina.
Torino-Chievo 4-1 Il Torino vola alto con l'Europa League a un passo, ma l'inizio della partita non sembra essere dei migliori: apre le marcature Thereau, che batte Padelli insaccando da centro area un cross dalla destra di Sardo. Sale allora in cattedra Ciro Immobile, prima sbagliando un'occasionissima, poi realizzando il pari su assist di Cerci nel recupero del primo tempo. Nel secondo tempo arriva il vantaggio granata, ancora con Immobile che dalla sinistra si accentra e di destro trova il palo lontano. Terzo gol siglato da Vives, ma merito sempre di Cerci che gli consente di insaccare facilmente. Poker firmato proprio da Cerci, fino a quel momento solo in versione assist-man, che stavolta trova l'angolino con un precisissimo rasoterra da giocatore di biliardo. Ventura gode, Cairo gongola.
Inter-Milan 1-0 E siamo al derby che chiude la giornata e il 2013 calcistico. Per il Milan vale lo stesso discorso della Lazio: per fortuna è finito il 2013, nonostante Allegri avesse pronosticato una situazione di classifica differente a dicembre (differente lo è sicuramente, ma ci si aspettava in meglio). Per l'Inter si conclude un anno un po' così così, con la cura Mazzarri che fra alti e bassi garantisce quantomeno la vittoria sui cugini. La partita di per sè è stata ben lontana dai livelli che le compagini milanesi ci hanno abituato ad offrire: qualità bassa, molti errori e tattiche non proprio eccelse. Il risultato è che la partita si sblocca solo nel finale, in classico stile Mazzarri, grazie a un colpo di genio di Palacio che di tacco anticipa Zapata e batte Abbiati. Fino a quel momento il Milan non aveva assolutamente demeritato, rischiando il vantaggio più volte ma come spesso è accaduto quest'anno, risultando poco incisivo. Poi il crollo fisico, la tardiva sostituzione di qualche elemento (come spesso accaduto quest'anno) in debito di ossigeno e l'Inter che è riuscita a prevalere non solo fisicamente ma anche in termini di risultato. Inter che reclama anche un rigore che effettivamente era da assegnare nel primo tempo su Palacio, ma che probabilmente avrebbe fatto il pari con uno da assegnare al Milan nel secondo. Augurandoci un 2014 di più alto livello in quel di Milano, buon Natale a tutti i tifosi!