30 dicembre 2013

Maglie storiche - Magdeburgo 1974

Il Magdeburgo batte 2-0 il Milan in finale di Coppa Coppe a Rotterdam ed è la prima e unica squadra della Germania Est a vincere un titolo europeo

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23 dicembre 2013

17° giornata in pillole - Questione di Derby

Livorno-Udinese 1-2 Sfida tra le deluse del campionato, ovvio che chi rischia di più sono gli amaranto, invischiati nei bassi fondi della classifica e di fronte al pubblico di casa. Finisce in contestazione, ovviamente, visto il risultato, con il presidente Spinelli che minaccia di lasciare squadra e k-way giallo. Sblocca il match Nico Lopez, che trova una traiettoria improbabile e batte Bardi. Il pareggio amaranto arriva con Siligardi, abile a saltare Domizzi e a segnare in diagonale. Chiude il match su azione d'angolo Heurtaux, abile a insaccare dopo una serie di rimpalli. E partono i fischi. 
Cagliari-Napoli 1-1 Il sabato sera potrebbe regalare soddisfazione ai napoletani e invece, regala solo un pari. In terra sarda si parla di addii, mentre il Napoli pensa alle rincorse alla vetta. Rimangono un po' tutti delusi, Cellino dall'atteggiamento dei suoi "partenti" (non solo Nainggolan?), gli azzurri dal risultato. Apre le marcature Nenè, oh già ancora un suo gol, che mette dentro un cross di Astori dopo l'erroraccio difensivo di Maggio. Il pari è raggiunto su un calcio di rigore un po' dubbio concesso per fallo di Astori su Pandev e realizzato di Higuain. Nel secondo tempo annullato un bel desto al volo al Napoli per fuorigioco. Insomma, Juve e Roma se ne vanno e Napoli resta a guardare.
Bologna-Genoa 1-0 A pranzo sfida a rischio in casa Bologna, con Pioli che vede alle spalle lo spettro di Baggio. Il Genoa ha raggiunto una quota di tranquillità e arriva da una serie di risultati positivi forse è questo che favorisce i padroni di casa che con rabbia e cattiveria riescono a portare a casa i tre punti, grazie a un bel rasoterra di Diamanti, che torna al gol su azione dopo un'eternità. Il Bomber Moscardelli ci prova a restare all'altezza di questo soprannome ma non trova la via del gol, sfoggiando in compenso una barba d'altri tempi. Il Divin Codino può aspettare.
Atalanta-Juventus 1-4 Sull'onda dei completini di Natale, l'Atalanta gioca in casa in divisa rossa e ospita la Juve vogliosa dei 3 punti. Pronti via e Tevez batte Consigli con un destro da fuori. Il vantaggio dura fino quasi alla mezz'ora, con il pari di Maxi Moralez che batte Buffon in diagonale dopo aver colpito il palo. Il secondo tempo però è tutta un'altra cosa: l'1-2 è targato Pogba, abile a insaccare da distanza ravvicinata, mentre Llorente porta a 3 le reti dei bianconeri dopo aver messo a sedere un difensore bergamasco. Il quarto gol porta la firma niente meno che di Vidal, manco a dirlo. La Juve si porta a +5 sulla Roma e chiude al meglio un 2013 sensazionale.
Verona-Lazio 4-1 L'annus horribilis della Lazio per fortuna è arrivato a compimento, con la speranza che il 2014 possa essere leggermente differente. Petkovic conclude il 2013 e forse anche la sua esperienza in biancoceleste con una brutta sconfitta in casa di un Verona che è tornato ad alti livelli come a inizio campionato. Torna in grande spolvero anche Luca Toni, che sblocca il match dopo 5 minuti con un colpo di testa su una punizione. Colpo di testa anche per Biglia, che pareggia i conti su azione d'angolo con parte di responsabilità del portiere Rafael. Il vantaggio veronese arriva con una punizione da distanza di siderale di Iturbe, con Marchetti che ricambia il favore al collega brasiliano e arriva in ritardo sul tiro. Il secondo tempo serve solo a far dilagare i gialloblu con l'assist di Toni per Romulo che insacca a porta vuota e ancora Toni che mette dentro il quarto gol a tu per tu con Marchetti. L'aquila vola basso.
Roma-Catania 4-0 Restare a -5 dalla Juve per poter credere ancora in qualcosa di importante è l'obiettivo di giornata e l'avversario non lo rende di certo impossibile. Il Catania che già in passato a Roma ne aveva prese 7 oggi limiti i danni prendendone solo 4 ma il risultato sarebbe potuto essere molto più ampio. Il primo gol è merito di Benatia che insacca di testa dopo un primo colpo di testa di Destro. Il 2-0 arriva nel secondo tempo, complice la colossale cappella di Frison, impeccabile fino a quel momento, che si fa sfuggire un innocuo cross di Maicon e permette a Destro di insaccare a porta vuota il terzo gol in 3 partite. Il terzo gol è ancora targato Benatia (che chiuderà anche la partita da capitano dopo l'uscita di Totti) che ancora di testa segna ai siciliani la sua doppietta personale. L'ultimo gol della partita è opera di Gervinho che, dopo aver già colto un palo a porta vuota in precedenza, beffa ancora il portiere dei rossazzurri con un tiro maldestro che si insacca inesorabilmente. Il poker è servito.
Sampdoria-Parma 1-1 La cura Mihajlovic si fa sentire eccome e il più rinsavito di tutti sembra Eder, ancora a segno, nonostante un inizio di stagione non proprio prolifico. Il Parma però dal canto suo fa una buona partita, anche grazie alla vena positiva di Sansone che scorrazza per tutto il campo seminando il panico nella difesa blucerchiata. Il pari dei ducali viene però raggiunto da capitan Lucarelli, con un colpo di testa su calcio d'angolo. Le squadre si dividono la posta e per ora va bene così.
Sassuolo-Fiorentina 0-1 La Fiorentina vuole restare agganciata al treno di testa, soprattutto dopo il pari del Napoli del sabato. La partita però risulta essere piuttosto complicata, con i viola che faticano a realizzare e gli emiliani che rischiano il vantaggio con Zaza. Nel finale però Pepito Rossi risolve la partita con un destro dal limite dell'area che batte Pegolo e lo lancia sempre di più in testa alla classifica cannonieri. Rischia anche il raddoppio la Fiorentina, con Ilicic che tutto solo davanti al portiere neroverde coglie il palo interno ma la traiettoria è a uscire quindi palla fuori. Montella sogna, Pepito domina.
Torino-Chievo 4-1 Il Torino vola alto con l'Europa League a un passo, ma l'inizio della partita non sembra essere dei migliori: apre le marcature Thereau, che batte Padelli insaccando da centro area un cross dalla destra di Sardo. Sale allora in cattedra Ciro Immobile, prima sbagliando un'occasionissima, poi realizzando il pari su assist di Cerci nel recupero del primo tempo. Nel secondo tempo arriva il vantaggio granata, ancora con Immobile che dalla sinistra si accentra e di destro trova il palo lontano. Terzo gol siglato da Vives, ma merito sempre di Cerci che gli consente di insaccare facilmente. Poker firmato proprio da Cerci, fino a quel momento solo in versione assist-man, che stavolta trova l'angolino con un precisissimo rasoterra da giocatore di biliardo. Ventura gode, Cairo gongola.
Inter-Milan 1-0 E siamo al derby che chiude la giornata e il 2013 calcistico. Per il Milan vale lo stesso discorso della Lazio: per fortuna è finito il 2013, nonostante Allegri avesse pronosticato una situazione di classifica differente a dicembre (differente lo è sicuramente, ma ci si aspettava in meglio). Per l'Inter si conclude un anno un po' così così, con la cura Mazzarri che fra alti e bassi garantisce quantomeno la vittoria sui cugini. La partita di per sè è stata ben lontana dai livelli che le compagini milanesi ci hanno abituato ad offrire: qualità bassa, molti errori e tattiche non proprio eccelse. Il risultato è che la partita si sblocca solo nel finale, in classico stile Mazzarri, grazie a un colpo di genio di Palacio che di tacco anticipa Zapata e batte Abbiati. Fino a quel momento il Milan non aveva assolutamente demeritato, rischiando il vantaggio più volte ma come spesso è accaduto quest'anno, risultando poco incisivo. Poi il crollo fisico, la tardiva sostituzione di qualche elemento (come spesso accaduto quest'anno) in debito di ossigeno e l'Inter che è riuscita a prevalere non solo fisicamente ma anche in termini di risultato. Inter che reclama anche un rigore che effettivamente era da assegnare nel primo tempo su Palacio, ma che probabilmente avrebbe fatto il pari con uno da assegnare al Milan nel secondo. Augurandoci un 2014 di più alto livello in quel di Milano, buon Natale a tutti i tifosi!

20 dicembre 2013

Maglie storiche - Shakhtar 2009

Lo Shakhtar si aggiudica il suo primo e unico (finora) trofeo europeo, battendo in finale di Europa League il Werder Brema che in precedenza aveva eliminato Milan e Udinese

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La frase del giorno - 20 Dicembre 2013

"Se vedo che in Nazionale giocano Ogbonna e Bonucci mi viene da piangere"
Pasquale Bruno

19 dicembre 2013

Maglie storiche - Mazembe 2010

Il Mazembe (Congo) è la prima squadra africana della storia a raggiungere la finale del Mondiale per Club, venendo però sconfitto dall'Inter del Triplete per 3-0

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La frase del giorno - 19 Dicembre 2013

"Mi innamorai del calcio come mi sarei potuto innamorare delle donne: improvvisamente, inesplicabilmente, acriticamente, senza pensare al dolore o allo sconvolgimento che avrebbe portato con sè"
Tratto da Febbre a 90° - Nick Hornby

18 dicembre 2013

Maglie storiche - O. Lione 2008

Il Lione di Juninho, Benzema e Fabio Grosso entra nella storia vincendo il 7° campionato consecutivo, nonchè settimo titolo nella storia del club francese

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La frase del giorno - 18 Dicembre 2013

"Non direi di essere il miglior allenatore al mondo, ma sicuramente sono nella Top One"
Brian Clough

17 dicembre 2013

16 dicembre 2013

16° giornata in pillole - Si cala il poker

Catania-Verona 0-0 Sabato di calcio spettacolo quello andato in scena questo weekend, se avete visto Manchester City-Arsenal. La sera invece davano in onda Catania-Verona che non è stato propriamente all'altezza del big match di Premier e infatti se in Inghilterra han giocato a mille all'ora ed è finita 6-3, come posso commentare lo 0-0 di Catania? Di per sè non è stata poi una partitaccia, ma il Catania resta ancora davvero poca roba, il Verona si è preso quasi un turno di riposo e voi avete avuto il sabato sera libero. Che volete di più?
Chievo-Sampdoria 0-1 Quando il merchandising la fa da padrone ecco che vanno in scena partite strane come questa. Se già ho fatto fatica a riconoscere le squadre dalle loro maglie nello scorso turno di Europa League, figuratevi in questa partita: il Chievo, storicamente gialloblu, si presenta con la maglia natalizia blu; dall'altra parte la Samp, soprannominata blucerchiata per un'ovvia ragione, è costretta a giocare in bianco. Insomma nessuno ha giocato con la sua maglia, ma Eder, non proprio un gigante, ha svettato di testa su calcio d'angolo in mezzo ai difensori clivensi e ha fatto 0-1. Match winner di bianco.
Fiorentina-Bologna 3-0 Come nella boxe, anche la Fiorentina domenica ha avuto il suo sparring partner, quell'avversario che sembra faccia finta di impensierirti, ma in realtà serve solo come banco di prova per un match più importante e ovviamente non è tenuto a vincere. Così è stato il Bologna, partito bene e subito pericoloso con Cristaldo, che poi dopo poco più di 10 minuti ha lasciato la scena ai viola e si è eclissato completamente. Il vantaggio è siglato dal recuperato Ilicic, autore di una bella azione personale, che mette a sedere un paio di difensori rossoblu e batte Curci. Il raddoppio sempre nel primo tempo arriva per merito di Borja Valero, assistito da Rossi, ma lasciato completamente solo in area. Chiude lo stesso Pepito Rossi il discorso nel secondo tempo, con un prezioso pallonetto d'esterno sinistro a scavalcare Curci e a mettere fine ai giochi. La capigliatura di Cuadrado dovrebbe essere dichiarata illegale, o per rispetto ai parrucchieri dovrebbe giocare di lunedì che son chiusi.
Genoa-Atalanta 1-1 Sarebbe stata un'altra bella, preziosa vittoria del Genoa di Gasperini e invece no. "Sarebbe stata" perchè il Genoa lotta per tutta la partita e tenta di conquistare i tre punti davanti al proprio pubblico, realizzando il vantaggio con il gol di Bertolacci, che sfrutta un rimpallo in area bergamasca su azione di Gilardino, ma quando tutto ormai sembra finito, al 94' arriva la doccia fredda targata De Luca, entrato per l'arrembaggio finale. In ogni caso il Genoa prosegue la sua marcia positiva, sogni d'Europa?
Lazio-Livorno 2-0 Petkovic dentro di sè lo sapeva che sarebbe bastato Klose. Tanto rumore per nulla: disastri a destra e a manca, poi torna il gigante tedesco e tutto si sistema di nuovo. Il terminale offensivo che mancava a questa Lazio, ma soprattutto una vittoria e una mentalità diversa, fanno sì che alla Roma biancoceleste torni il sorriso. Sembra la partita del dentro o fuori, per entrambi gli allenatori, e la decide Klose, sfruttando un bel taglio in profondità che realizza in gol dopo un primo tentativo di scavetto respinto da Bardi. Il 2-0 nasce da un tiro sbagliato di Candreva che ancora il tedesco Klose corregge in porta da distanza ravvicinata. Il resto è ordinaria amministrazione.
Parma-Cagliari 0-0 Per scrivere qualcosa di questa partita potrei dilungarmi sulla lista di ammoniti e di sostituzioni effettuate nell'arco dei novanta minuti. Potrei raccontarvi del palo nel secondo tempo colpito da Nenè (il suo gol quest'anno l'ha già fatto) oppure potrei dirvi della particolare ammonizione presa da Cassano che, diffidato, salterà proprio la sua ex Sampdoria (volontariamente?). Potrei dirvi un sacco di cose su questa partita ma concluderei con la notizia che è entrato anche Gianni Munari. Godetevela.
Udinese-Torino 0-2 Prova di forza del Toro in Friuli. Guidolin recupera Di Natale, ma forse un Totò in queste condizioni serve a poco, soprattutto se poi è l'unica scelta possibile in attacco. Il Toro ne approfitta per dare una mazzata ai friulani, giocando oltretutto anche una bella partita e andando vicino al gol con Immobile servito da uno splendido colpo di tacco di Cerci. Il gol del vantaggio granata però arriva in apertura di seconda frazione, con un assist di Cerci per lo svedese Farnerud che beffa Brkic con uno splendido tocco sotto. Il raddoppio è opera di Ciro Immobile che di testa batte ancora l'estremo difensore dell'Udinese e chiude il discorso. orino al settimo posto.
Juventus-Sassuolo 4-0 Curva chiusa, esperimento bambini volume due. Allo Stadium è grande festa e se vi ricordate il discorso "sparring partner" di Firenze, la stessa cosa è accaduta a Torino. Il Sassuolo fa ben poco, anzi, si risparmia preventivamente l'unico capace di impensierire gli avversari (Berardi squalificato) e fa la sua comparsata a Torino. Bianconeri in vantaggio con il tap-in di Tevez su una bella finta di Vidal che trova la respinta di Pegolo e il gol dell'argentino. Raddoppio con un colpo di testa di Peluso (eh sì, c'era anche lui) su calcio di punizione battuto dall'Apache. A fine primo tempo è un regalo della difesa emiliana a concedere la doppietta personale a Tevez che manda le squadre al riposo sul 3-0. Il secondo tempo è una pura formalità e una boccata d'aria fresca dopo l'eliminazione in Champions. Arriva anche il quarto gol, terzo personale di Tevez che insacca da distanza ravvicinata un cross dalla destra di Isla (eh sì, c'era anche lui) e si porta a casa il pallone. 8volante bianconero.
Napoli-Inter 4-2 Al San Paolo va di scena uno strano incrocio di personaggi: sfida a panchine praticamente invertite tra chi (Mazzarri) ha fatto la storia del ritorno ai grandi palcoscenici del Napoli e chi (Benitez) ha visto il primo declino della compagine nerazzurra dopo il Triplete. Eppure a vederli ieri sembravano totalmente l'opposto. Sì perchè infatti Benitez e il suo Napoli strapazzano Mazzarri e la sua Inter, con un risultato che ha rischiato di essere anche più ampio. Il primo tempo è da infarto e sconsigliabile ai deboli di cuore: si parte con il vantaggio azzurro con il gol di Higuain che insacca al volo di sinistro su gentile concessione di Nagatomo che spazza di testa centralmente come nemmeno i pulcini. Pari nerazzurro raggiunto da Cambiasso che si ritrova in area davanti all'incolpevole Rafael. Napoli di nuovo avanti con il gol di Mertens che sfrutta un pallone vagante al limite e batte Handanovic e immediato 3-1 di Dzemaili che sembra chiudere il discorso. Il giapponesino Nagatomo si fa perdonare l'errore iniziale, insaccando il gol della speranza nei minuti di recupero del primo tempo e fa 3-2. Nel secondo tempo rallentano un po' i ritmi e Alvarez si becca due cartellini gialli in 20 minuti (il secondo per un fallo di mano involontario) e si fa espellere. Allora è Callejon a timbrare il cartellino per il poker sfruttando l'assist di Insigne, che nel primo tempo aveva colto l'incrocio. Al 90' Ranocchia aggancia in area il neoentrato, nonchè ex, Pandev ma lo stesso macedone si fa parare il tiro dal dischetto dal pararigori per eccellenza Handanovic. Comunque sia, poker Napoli.
Milan-Roma stasera Quest'anno la Roma sembra abbia deciso di giocare solo di lunedì, forse per farmi un dispetto o forse perchè hanno paura dei miei commenti. In ogni caso grande sfida a San Siro, proprio nel giorno del 114esimo compleanno dei Rossoneri. Tanti auguri!

La frase del giorno - 16 Dicembre 2013

"Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo ai nostri avversari!"
Herbert Kilpin

12 dicembre 2013

Maglie storiche - Steaua Bucarest 1986

Lo Steaua (in bianco) batte il Barcellona ai rigori e vince la sua prima e unica Coppa Campioni della storia dopo un assedio catalano di 90'. Il portiere rumeno Duckadam para tutto, compresi tutti i rigori calciati dai blaugrana nella lotteria finale

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La frase del giorno - 12 Dicembre 2013

"Chi non accetta il giudizio degli altri, limita la possibilità di migliorarsi"
Pierluigi Collina

10 dicembre 2013

Allenatori da giocatori - Massimiliano Allegri

Massimiliano Allegri, prima di essere allenatore del Milan con cui ha vinto uno Scudetto, ma soprattutto prima di essere allenatore, è stato un centrocampista dai piedi buoni, che ha girato molte squadre italiane, tra serie A, B e C. Livornese di nascita, il suo esordio calcistico è nel Cuoiopelli, nell'attuale serie D. Il passaggio nella sua Livorno arriva nel 1985, ma in 3 stagioni non colleziona molte presenze e il suo esordio in serie A arriva nel 1989 proprio contro il Milan, ma con la maglia del Pisa. Solo due presenze in nerazzurro, prima del suo rientro a Livorno in C2 e l'anno successivo in C1 al Pavia. La svolta della sua carriera agonistica arriva nel 1991 con il passaggio al Pescara di Galeone, suo maestro di vita e Borgonovo e infatti la sua miglior stagione della carriera si registra proprio con la maglia dei delfini nel 1992/93. Il suo primo gol in serie A, manco a dirlo, è al primo minuto di un rocambolesco e memorabile Pescara-Milan 4-5 del 1992. Con la retrocessione in B degli abruzzesi, passa al Cagliari, restando in serie A per 3 anni fino al passaggio al Perugia che nel 1995 militava in serie B. Un continuo di alti e bassi che lo ha fatto girare ancora molto, passando anche da Napoli nell'anno della retrocessione in B.
Il ritorno a Pescara e il successivo passaggio alla Pistoiese, decretano una carriera volta ormai al termine e proprio in questo periodo si macchia di un'accusa con successiva squalifica per illecito, in seguito a una combine per una partita di Coppa Italia tra Pistoiese e Atalanta. Una volta prosciolto dalla squalifica ricomincia dall'Aglianese, dove, dopo due anni di attività, nel 2003 si ritira dal calcio giocato per cominciare a fare l'allenatore. Famoso per il suo carattere un po' bizzarro, come sostiene Gattuso: "Se da giocatore avesse avuto la stessa grinta che ha dimostrato da allenatore, avrebbe vinto il Pallone d'oro". Divenne famoso anche sui rotocalchi per aver abbandonato all'altare da giovane la promessa moglie.

Carriera da giocatore (fonte Wikipedia):
1984-1985Cuoiopelli Cuoiopelli7 (0)
1985-1988Livorno Livorno29 (0)
1988-1989Pisa Pisa2 (0)
1989-1990Pro Livorno Pro Livorno32 (8)
1990-1991Pavia Pavia29 (5)
1991-1993Pescara Pescara64 (16)
1993-1995Cagliari Cagliari46 (4)
1995-1997Perugia Perugia41 (10)
1997Padova Padova21 (0)
1997-1998Napoli Napoli7 (0)
1998-2000Pescara Pescara46 (4)
2000-2001Pistoiese Pistoiese18 (1)
2001-2003Aglianese Aglianese32 (8)

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La frase del giorno - 10 Dicembre 2013

"Anche quando ero alla Cremonese, il mio motto era: non importa contro chi giochiamo, 11 siamo noi e 11 sono loro"
Michelangelo Rampulla

09 dicembre 2013

15° giornata in pillole - La Lupa usa il Destro

Bologna-Juventus 0-2 La giornata comincia di venerdì, visti gli impegni di coppa della Juve in Turchia e la Juve non delude. Nonostante un accentuato turnover, i bianconeri trovano continuità ma soprattutto vittorie con una partita magari non esaltante ma concreta. Parte avanti Vucinic con Quagliarella, invece dei soliti Tevez e Llorente. Poco cambia perchè tanto a sbloccare la partita è il solito Vidal, stavolta insaccando un cross dalla sinistra. Un'entrata di un difensore rossoblu su Vucinic, giusto per ricordargli com'è bello rientrare in campo dopo un infortunio, gli costa la sostituzione. Il Bologna ci prova a frasi pericoloso, soprattutto nel secondo tempo con l'ingresso di Cristaldo, ma Buffon resta ancora una volta imbattuto. Giusto per non lasciare ancora troppe speranze ai felsinei e l'amaro in bocca ai loro tifosi, al 90° Chiellini incoccia di testa un tiro dalla bandierina e fa 0-2. Tre punti d'oro per tenere lontana la Roma. Cinismo.
Livorno-Milan 2-2 Allegri torna a casa, da avversario e l'aria di casa sembra fargli bene perchè in soli 7 minuti Kakà confeziona l'assist per Balotelli che insacca in maniera sporca ma efficace per lo 0-1. Come col Verona alla prima giornata però, il Milan si addormenta e concede agli avversari il lusso di rimettersi in partita, prima con il gol di Siligardi che approfitta del troppo spazio lasciatogli da Mexes per infilare con un bel sinistro da fuori area Gabriel. Poi nel secondo tempo gli amaranto trovano addirittura il vantaggio con un lancio in profondità per Paulinho che sfugge a Zapata e beffa ancora il portiere brasiliano. Sfortunato Balotelli che in più occasioni sfiora prima del Livorno il gol del vantaggio, ma poi raddrizza il match con una splendida punizione a 5' dalla fine. Incredibile la traversa colta ancora da Super Mario a Bardi battuto per un clamoroso secondo ribaltone della partita. Nicola si riprende dopo le tre mazzate consecutive, Allegri...ma non troppo. 
Napoli-Udinese 3-3 Il Napoli deve fare ancora a meno dell'acciaccato Hamsik, l'Udinese deve fare a meno del reparto offensivo, visto che si fa male anche Di Natale in settimana. Nonostante le defezioni, l'Udinese gioca una buona partita, soprattutto in termini offensivi, soprattutto con Bruno Fernandes, ma è il Napoli a passare in vantaggio con Pandev sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Il raddoppio è merito di una sgroppata sulla fascia destra di Higuain, che mette in mezzo per la giravolta del macedone che fa doppietta. Prima del riposo, l'Udinese trova il meritato gol che riapre la partita ma è un regalo di Fernandez che beffa il proprio portiere con un'autorete, su azione dalla bandierina. Il secondo tempo si apre con un tiro beffa di Bruno Fernandes che coglie impreparato Rafael, all'esordio in A e che vale il pari. Il Napoli riesce comunque a trovare di nuovo il vantaggio con il gol di Dzemaili, ma non è finita qui perchè ancora un calcio d'angolo è letale per gli azzurri che vedono insaccare Basta per il 3-3 finale. Sprecone Insigne in contropiede, la vetta si allontana.
Roma-Fiorentina 2-1 Il lunch match per una volta è una partita molto interessante. Ci sono contro le due delle squadre che fin qui hanno offerto il miglior calcio: la Roma di Garcia e la Fiorentina dell'ex Montella. Si apre subito con la rete del vantaggio siglata dal terzino brasiliano Maicon, ma la gioia non dura nemmeno un tempo perchè è Vargas a riportare l'Olimpico sulla terra concludendo un'azione nata dalla fascia destra con una bella cavalcata di Tomovic. Quando sembra arrivare l'ennesimo pareggio consecutivo per la Roma, i giallorossi riescono a infilare un piede nella corsa scudetto, precisamente il Destro. Infatti è proprio il rientrante Mattia a segnare il gol del vantaggio che tiene ancorata la Juve e lascia ancora un po' di spettacolo da gustarci da qui alla fine, o alla prossima fuga.
Cagliari-Genoa 2-1 Davanti a uno stadio mezzo (tutto?) vuoto va di fronte un derby rossoblu tra Cagliari e Genoa. Sono i liguri a portarsi in vantaggio con un gol di Gilardino alla Gilardino. Eccezionale protezione di palla in mezzo alle maglie dei difensori cagliaritani e diagonale vincente che batte Avramov. Inspiegabile poi quanto succede verso la fine del primo tempo: scazzottata di Conti nei confronti di Manfredini e giallo per entrambi, peccato che per il difensore genoano si trattasse del secondo quindi, cornuto e mazziato, ed espulso. Nonostante gli sforzi, un po' confusi forse, del Cagliari, il pareggio arriva solo nel finale con Sau che riesce a battere due volte il fin lì imbattibile Perin (strepitoso riflesso sulla rovesciata di Conti) con un gol al 78' e uno al 92' regalando un'insperata vittoria ai sardi e tre punti che sono ossigeno puro.
Verona-Atalanta 2-1 Il Verona tenta di restare aggrappato alla scia dei primi, anche se inizia a pagare un po' l'avvio bruciante di stagione. L'Atalanta infatti si rende pericolosa in più di un'occasione e alla seconda azione molto simile sulla sinistra di Denis, il bomber argentino trova il vantaggio beffando Rafael con uno splendido tocco sotto, dopo aver fintato il diagonale mancino. La partita sembra ormai avviarsi verso una pesante sconfitta casalinga, Iturbe spreca di testa a porta vuota un cross di Toni che aveva sfruttato una colossale ingenuità di Consigli cercando di evitare il corner. Ma ecco che in 5' gli scaligeri ti ribaltano il risultato prima con un bel colpo di testa su calcio d'angolo di Juanito a meno di 10' dalla fine. Poi i gialloblu trovano addirittura il vantaggio su calcio di rigore realizzato di Jorginho dopo un'ingenuità di Cazzola che stende Cacia (fallo fuori area) e si becca il rosso. Mandorlini gode ancora.
Sampdoria-Catania 2-0 Mihajlovic contro il suo passato volume III: dopo Lazio e Inter è il turno del Catania, stavolta da ex in panchina. Il Catania prova a rimmettere in piedi una stagione cominciata malissimo e continuata peggio contro una Sampdoria non proprio al top, ma reduce dal pari con l'Inter. Manco a dirlo passano in vantaggio i doriani con un colpo di testa di Eder. Il raddoppio arriva con una bella azione sulla destra di Gabbiadini che si accentra e trova un bel sinistro a giro che batte Andujar. Tempi duri per De Canio, come prima, più di prima.
Sassuolo-Chievo 0-1 Partita dalle due facce in Emilia: nulla nel primo tempo e nulla nel secondo. Nel primo tempo le due squadre potevano almeno approfittare della buona visibilità per regalare un po' di emozioni ai propri tifosi, che invece sono mancate alla grande. Succede tutto nel secondo tempo, peccato che non l'abbia visto nessuno perchè a Reggio Emilia cala la nebbia e si racconta che un cross dalla destra sia stato insaccato da Thereau. Noi ci fidiamo e arriviamo solo alla considerazione che il Chievo intanto ne infila ancora una nel suo trend positivo. Alla faccia della nebbia in val Padana.
Torino-Lazio 1-0 Nel proseguire il suo splendido trend, da far invidia al Milan, la Lazio riesce a regalare 3 punti anche al Torino, uscendo dall'Olimpico senza nemmeno il bisogno di dover fare la doccia a fine partita. Petkovic ormai risponde solo a domande sulla Svizzera, i giocatori in campo sembrano capitati lì per caso e in tutto questo Glik ci mette la testa per il vantaggio del Toro. Nonostante la buona volontà dei giovani e i cambi in corsa di Vlado, il risultato non cambia e la situazione continua a peggiorare. A quando la svolta di Dicembre (per dirla alla Allegri)?
Inter-Parma 3-3 Il posticipo della domenica regala infinite emozioni. Tutta colpa del Parma che parte a razzo nel primo tempo e trova il gol del vantaggio con una bella imbucata di Marchionni che smarca tutto solo davanti alla porta il milanista Sansone, l'ammazzagrandi, che porta in vantaggio i ducali. L'Inter si accorge dalle urla di Mazzarri che la partita è cominciata, allora con qualche decina di minuti di ritardo comincia a macinare gioco ma non trova il pari, nonostante l'enorme occasione sui piedi di Palacio che a porta vuota calcia alto un tiro-assist di Guarin. Il gol del pareggio arriva alla fine del primo tempo con Palacio che insacca un cross di Jonathan dalla destra. Peccato che il vantaggio duri meno di 60 secondi perchè dall'altra parte Paletta sugli sviluppi di un corner mette dentro un palla che diventa facile preda di Handanovic, gli passa sotto le gambe e si trasforma in assist per Parolo che fa 1-2. A inizio secondo tempo l'Inter prova a rimettersi in corsa e ribalta tutto in 60 secondi, come da lezione: il gol del 2-2 è frutto di un cross di Alvarez dalla sinistra che trova la testa di Palacio e batte Mirante colto di sorpresa dallo stacco dell'argentino. Subito dopo tocca a Guarin insaccare per il gol del vantaggio. La sfuriata di Donadoni ai suoi si trasforma nel gol del nuovo pareggio, ancora opera di Sansone, che trova la deviazione vincente su cross dalla destra di Cassani. Terzo pari di fila dei nerazzurri che restano ancora in un trend positivo ma che arrancano contro le piccole e mettono in evidenza una difesa disastrosa al pari dei cugini. Mazzari pensieroso.

La frase del giorno - 9 Dicembre 2013

"Il discorso alla squadra era molto semplice: 'Appena potete, date la palla a Best'"
Sir Matt Busby

05 dicembre 2013

Maglie storiche - Aston Villa 1982

L'Aston Villa batte il Bayern in finale con un gol di Withe e si aggiudica per la prima (e unica) volta la Coppa dei Campioni che viene vinta per la sesta volta di fila da una squadra inglese

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La frase del giorno - 5 Dicembre 2013

"Non andrò al sorteggio dei gironi del Mondiale. Porto male, lo so"
Pelè

04 dicembre 2013

Maglie storiche - Parma 1995

Il Parma di Nevio Scala si aggiudica la sua prima Coppa Uefa battendo la Juventus nella doppia finale (1-0, 1-1) grazie ai due gol dell'ex Dino Baggio

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Allenatori da giocatori - Sinisa Mihajlovic

Sinisa Mihajlovic, attuale allenatore della Sampdoria, è stato un giocatore polivalente che si è fatto riconoscere soprattutto per le sue abilità sui calci piazzati. Cresciuto calcisticamente nel Vojvodina, gioca un biennio nello Stella Rossa, la celebre squadra jugoslava che conquistò la Coppa dei Campioni nella stagione 1990-91 in finale contro l'Olympique Marsiglia a Bari. Le prestazioni nella formazione di Belgrado attirarono su di sè le attenzioni dei club italiani, fino a essere acquistato dalla Roma nel 1992 per ben 8,5 miliardi di lire. L'allenatore della Roma a quei tempi era il suo connazionale Boskov, che lo schierò inizialmente come esterno di difesa, sulla fascia sinistra. Con l'arrivo sulla panchina giallorossa di Mazzone poi, venne avanzato a fare il mediano difensivo, come giocava già a Belgrado. Fu Sven-Goran Eriksson a dargli il definitivo ruolo di difensore centrale, forse un po' fortuitamente, in seguito a un'emergenza tattica. Da allora quello fu il suo ruolo definitivo, con il quale giocò anche nella Lazio e nell'Inter vincendo, con queste due maglie: 2 scudetti (uno nell'Inter d'ufficio), 4 coppe Italia e una Coppa delle Coppe, tra gli altri trofei. In possesso di un mancino micidiale, è entrato nei record del campionato italiano per essere il miglior marcatore su calcio da fermo con ben 28 gol. Al pari di Signori, sempre con la Lazio, detiene il record di aver segnato una tripletta su calcio di punizione, proprio in occasione del match contro la sua ex squadra, la Sampdoria e proprio alla prima sfida da ex contro i doriani.
Serbo di nascita, ha rappresentato la nazionale Jugoslava prima e dopo la scissione, riuscendo in una sola occasione anche a rappresentare la neonata selezione della Serbia e Montenegro nel 2003. Conosciuto per le sue idee estremiste, fecero scalpore le sue dichiarazioni in onore di Zeliko Raznatovic e Ratko Mladic, accusati di crimini contro l'umanità. Gli viene anche attribuita l'idea di far mettere ai tifosi lo striscione inneggiante alla Tigre Arkan, Raznatovic appunto, ex capo ultrà dello Stella Rossa (leggi approfondimento). In Champions League con la Lazio venne squalificato per 8 giornate in seguito a uno sputo a Mutu, al tempo nel Chelsea e per aver lanciato una bottiglietta al quarto uomo uscendo dal campo.
Iniziò la carriera di allenatore come vice di Mancini nell'Inter, finchè non si lanciò come allenatore vero e proprio sulla panchina del Bologna nel 2008, subentrando ad Arrigoni. Da lì fece un anno a Catania, uno a Firenze, prima di diventare CT della Serbia e ora è arrivato sulla panchina della Samp.

Carriera da giocatore (fonte Wikipedia):
1988-1990Vojvodina Vojvodina73 (19)
1990-1992Stella Rossa Stella Rossa38 (9)
1992-1994Roma Roma54 (1)
1994-1998Sampdoria Sampdoria110 (12)
1998-2004Lazio Lazio126 (20)
2004-2006Inter Inter25 (5)
Nazionale
1991
1994-2002
2003
Jugoslavia Jugoslavia
Jugoslavia Jugoslavia
Serbia e Montenegro Serbia e Montenegro
4 (0)
58 (9)
1 (0)

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La frase del giorno - 4 Dicembre 2013

"Entra Merlo ed esce Pavone. La situazione ornitologica dell'Inter non cambia"
Nando Martellini

03 dicembre 2013

Maglie storiche - Stella Rossa 1991

La Stella Rossa di Belgrado vince al San Nicola di Bari la sua unica Coppa Campioni della storia, battendo in finale l'Olympique Marsiglia

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Verso Brasile 2014 - Olanda

Anche se sarebbe più giusto chiamarli Paesi Bassi, l'Olanda si è qualificata ai prossimi mondiali stravincendo il gruppo D davanti alla Romania, restando imbattuta e vincendo tutte le partite, concedendosi solo un pari in casa dell'Estonia. Da sempre gli Orange sono stata terra di promesse calcistiche fin dalla tenera età e la sua nazionale è un ottimo mix di giocatori scafati e giovani promesse alla corte dell'attuale CT Louis Van Gaal.
In porta c'è una bella sfida in quanto l'Olanda possiede una discreta rosa di portiere tutti piuttosto validi. La scelta dei tre convocati però dovrebbe ricadere su Stekelenburg, ex Roma ora al Fulham e Krul del Newcastle, con la probabile aggiunta di Cillesen dell'Ajax. Con le possibili alternative Vermeer e Vorm. In difesa sulla fascia destra vedremo sicuramente Van der Wiel del PSG, con l'alternativa Janmaat del Feyenoord. La coppia centrale potrebbe essere formata dalla giovanissima coppia 21enne, sempre di Rotterdam, formata da Martins Indi e de Vrij oppure Vlaar. Senza dimenticarsi dell'esperto Heitinga, del giovane Bruma o del vecchietto Mathijsen. A sinistra le possibili scelte ricadono su Blind dell'Ajax, figlio dello storico Danny (il Baresi dei lanceri) e ora vice di Van Gaal, oppure sull'esterno del Vitesse van Aanholt.

La frase del giorno - 3 Dicembre 2013

"Meglio giocare con una sedia che con Hansi Muller, almeno quando la passi alla sedia ti torna indietro"
Evaristo Beccalossi

02 dicembre 2013

Maglie storiche - Banfield 1994

Il giovanissimo Javier Zanetti con la maglia del Banfield a 21 anni, prima del suo sbarco all'Inter dove ne diventerà una bandiera

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14° giornata in pillole - Attacco di pareggite

Parma-Bologna 1-1 Il derby dell'Emilia si gioca sabato alle 18. I rossoblu in un'insolita divisa lattementa si portano in vantaggio grazie al bel gol del greco Konè, ancora a segno dopo il gol della settimana scorsa, stavolta su sponda di testa di Rolando Bianchi, realizzando con un destro al volo. Con il Bologna in 10 per l'espulsione di Sorensen, il Parma si rifà sotto e trova il pari con una perla di Fantantonio Cassano che gira al volo di destro una punizione di Sansone dall'altezza della bandierina proveniente da destra. Chi si accontenta gode.
Genoa-Torino 1-1 La sfida del Saturday Night vede di fronte due ex amiche. Nemmeno il tempo di mettersi a sedere ed El Kaddouri coglie il palo interno della porta di Perin: non è passato nemmeno un minuto. Il vantaggio del Toro si concretizza però con un tiro da distanza siderale di Farnerud, deviato in porta dallo stesso El Kaddouri. Discussioni su chi sia l'autore della rete, ma poco conta perchè il Torino è in vantaggio. Il pari della formazione ligure viene raggiunto da Biondini che appoggia in rete un bel passaggio filtrante del compagno di squadra greco dal nome impronunciabile. Ottima prestazione di Perin che tira giù ancora una volta la saracinesca e mostra un buon periodo di forma. Immobile non trova il gol dell'ex in più di un'occasione. Spuntati.
Catania-Milan 1-3 Dopo la bella prova di Champions, il Milan ripiomba subito nell'incubo, grazie al gol fortunoso di Castro che coglie Bonera sulla traiettoria e mette fuori causa Gabriel. Il pari del Milan però non si fa attendere molto, perchè finalmente un buon cross di Emanuelson viene messo in rete al volo da Montolivo. Nel secondo tempo il Catania resta in dieci per l'espulsione dell'ex giallorosso Tachsidis per una carezza coi tacchetti e il Milan trova il doppio vantaggio prima con Balotelli su calcio di punizione dal limite, calciato di potenza, poi con la sgroppata sulla fascia destra di Kakà che batte Andujar. Spolli allora decide di iniziare la sua personale partita contro le caviglie avversarie, farcita con tanto di insulto razziale a Balotelli, ma ovviamente fa più notizia la protesta di Super Mario, piuttosto che il "negro di m.." del capitano argentino del Catania. Domandona: perchè i giornalisti ritengono opportuno omettere la parola "merda" e non "negro"?
Atalanta-Roma 1-1 Dopo il record di vittorie consecutive in campionato, la Roma forse ora punta a quello di pareggi. Formazione rivoluzionata, almeno in attacco da Garcia, dopo l'X con il Cagliari, ma il segno in schedina non cambia, anzi rischia di essere 1. Sì perchè l'Atalanta si difende bene e trova il vantaggio nel secondo tempo con una punizione non irresistibile di Brivio che beffa un De Sanctis distratto. Il pari giallorosso è firmato da Strootman in mischia allo scadere. Curiosa interpretazione dell'arbitro che prima del gol del pari concede il vantaggio alla Roma per un mani in area bergamasca ma poi annulla il gol seguente per fuorigioco. Il fuorigioco non è un'opinione.
Cagliari-Sassuolo 2-2 L'ennesimo pareggio di giornata è quello che non ti aspetti: da un lato un buon Cagliari che ha stoppato la Roma, dall'altro il Sassuolo che continua a sorprendere e che dopo un tempo è avanti addirittura 0-2. Il primo gol è di scuola Milan, segna il difensore Marzoratti, con un colpo di testa su azione d'angolo. Il raddoppio pochi minuti dopo è targato Zaza, che batte in diagonale il portiere sardo. Nel secondo tempo, Cagliari alla riscossa che trova il gol di Nenè di testa, che era subentrato dopo pochi minuti dall'inizio del match per l'infortunio a Ibarbo. Nenè tra l'altro non segnava dalla stagione 1932/33 credo. Il pareggio, rocambolesco e quasi allo scadere, nasce da un tiro di Nainggolan da fuori area respinto da Pegolo, Sau prova il tap-in ma calcia addosso a Pegolo, poi il rimpallo rimbalza ancora sull'attaccante sardo ed entra. Un sorriso per la Sardegna.
Chievo-Livorno 3-0 Il Chievo che non ti aspetti è in netta risalita e riesce addirittura a lasciare l'ultimo posto in classifica al Catania e a scavalcare la Sampdoria. Corini fa 2 su 2, grazie al gol di capitan Rigoni nel primo tempo e alla bella triangolazione Thereau-Hetemaj a inizio secondo tempo, conclusa con il piattone dell'attaccante francese che batte Bardi. Il terzo gol è di Paloschi, che era appena entrato, a dieci minuti dalla fine. Livorno in caduta libera, Nicola rischia.
Inter-Sampdoria 1-1 Per la prima da presidente, Thohir ha invitato tutti gli ex giocatori interisti a San Siro, peccato che uno fosse seduto proprio sulla panchina avversaria. Alla sua seconda presenza da allenatore della Samp, Mihajlovic incontra un'altra ex, dopo la Lazio. L'Inter però non si fa cogliere dall'emozione, Zanetti torna capitano e titolare e una strepitosa azione di Ricky Alvarez sulla fascia sinistra, farcita di finta e controfinta, serve sui piedi di Guarin un pallone che chiede solo di essere spinto dentro e il colombiano non sbaglia. La Sampdoria comunque aveva iniziato bene la partita e nonostante i nerazzurri vadano più volte vicini al raddoppio, il neo entrato Renan, mai un gol in Italia, al minuto 89' trova il gol mancino dalla distanza che batte Handanovic. Mazzarri rosica.
Juventus-Udinese 1-0 Curva chiusa per discriminazione territoriale e migliaia di bambini allo stadio. Nonostante questo baby tifo, la Juve fa un'immensa fatica a superare l'Udinese, che anzi si rivela molto pericolosa, in più di un'occasione con il suo capitano Di Natale. La Juve fa il suo, ma perde subito Pirlo per infortunio. Buffon da una parte e Brkic dall'altra sembrano insuperabili, anche se il portiere friulano ogni tanto regala brividi alla sua difesa. E quando pensi che ormai non ci sia più nulla da fare, Llorente si mette i panni di Super Pippo Inzaghi la sera della finale di Champions di Atene: anche se stavolta non si tratta di un calcio di punizione, il tiro di Lichsteiner viene deviato in rete dal gigante basco, appostato in area piccola, e beffa così Brkic allo scadere. Rimpianti per avere perso dopo una buonissima prestazione che forse mancava da tanto in casa Udinese, gioia per un primo tentativo di fuga in casa Juve.
Fiorentina-Verona stasera Doppio confronto per il Monday night, visto che una partita il lunedì non bastava l'offerta del campionato sale a due, giusto per distogliere i pensionati dalla visione della solita fiction di Fiorellino su Rai1. Montella, dopo l'ampio turn over in Europa League, proverà a guadagnare 3 punti contro un Verona in fase calante, ma si ritroverà contro l'ex di lusso: Luca Toni.
Lazio-Napoli stasera Sfida azzurro/celeste tra due squadre non proprio al top della forma. Il Napoli ha iniziato a incrinarsi dopo un brillante inizio di stagione, la Lazio sembra che ancora non l'abbia nemmeno iniziata. Potrebbe essere la serata della svolta per una delle due?

La frase del giorno - 2 Dicembre 2013

"Avvocato, posso fumare nell'intervallo, è Bonini che deve correre, io sono Platini"
Michel Platini