Parlando di Kop si pensa subito alla curva del Liverpool ad Anfield Road, anche se in realtà ben 23 stadi solo in Inghilterra hanno una curva chiamata così compreso il Parco dei Principi del PSG. Il nome, piuttosto particolare, deriva da una collina del Sudafrica, teatro di una epocale battaglia durante la guerra Anglo-Boera, nella quale 8000 boeri sconfissero ben 30000 soldati inglesi. Un nome come segno di lotta e di resistenza quindi.
Spesso capita che anche nel calcio si facciano paragoni del genere, ma mai tanto azzeccati come in questo caso. La curva Kop del Liverpool è una di quelle che affascina, che è capace di far gol da sola (
could suck the ball into the goal), che fa tremare le gambe agli avversari. Pensate solo alla sensazione di entrare in campo e sentire 45 mila persone che intonano perfettamente all'unisono la stessa canzone,
You'll never walk alone. Come spesso capita però, quando si parla di curve, quando si parla di tifosi, si parla anche di violenza fuori e dentro gli stadi.
Sicuramente i
kopites, gli occupanti della curva, o come più generalmente vengono chiamati, gli hooligans (la versione anglosassone dei nostri ultras), sono stati al centro di episodi che hanno in qualche modo anche dato una connotazione negativa alla Kop, alle curve degli stadi e ai tifosi più in generale.
29 maggio 1985, stadio Heysel di Bruxelles, uno dei peggiori stadi d'Europa in cui ospitare una partita di calcio, figuriamoci una finale di Coppa Campioni come Liverpool-Juventus: struttura fatiscente e misure di sicurezza ai limiti del ridicolo (un po' come le scuole italiane). Gli scontri tra gli hooligan che caricano la tifoseria juventina e gli avversari generano un massacro: gente che viene schiacciata contro le recinzioni, calpestata dalla folla e infine crolla il muro della curva, 39 morti. Tra questi anche il padre di un mio amico, che nascerà di lì a breve. La UEFA non perdona, gli hooligans vengono messi al bando, il Liverpool e il calcio inglese in toto ne fanno le spese: 5 anni di squalifica da tutte le competizioni europee per tutte le squadre inglesi, 6 anni di squalifica per il Liverpool. Un tracollo per il calcio inglese e per l'orgoglio nazionalpopolare di chi è considerato il simbolo delle buone maniere.
Ma a volte anche la sorte gioca brutti scherzi e in alcuni casi non perdona. 15 aprile 1989, semifinale di FA Cup in campo neutro all'Hillsborough Stadium di Sheffield, Liverpool-Nottingham Forest. Anche lo stadio di Sheffield ha una curva chiamata Kop (21000 posti), ma viene assegnata al Nottingham, squadra che ha un seguito di supporters notevolmente inferiore ai Reds. Al Liverpool viene assegnata la curva più piccola. A quindici minuti dall'inizio molti tifosi non sono ancora riusciti a entrare nello stadio, la calca pressa e quelli già in curva sono costretti a scavalcare le recinzioni ed entrare in campo. La partita è cominciata e nessuno si rende conto della situazione: la polizia carica gli invasori. Schiacciati alle due estremità, 96 tifosi perdono la vita, un po' come all'Heysel, ironia della sorte.
Da allora gli stadi inglesi vennero ridimensionati e ci fu tolleranza zero contro gli hooligans. Ora andare a vedere una partita in Inghilterra è diventata persino un'abitudine civile, speriamo di imparare al più presto qualcosa anche noi senza sacrificare nessun altro.
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