10 giugno 2013

18/11/79 Clamoroso a Marassi: Sampdoria-Matera 0-1

di Pietro Morano
Il 1979 è uno degli anni più neri per l’economia italiana e soprattutto per le classi sociali più deboli. L’inflazione e la pressione fiscale falcidia i salari mentre il fisco non riesce a limitare l’evasione che arriva a livelli elevati, scoppia lo scandalo del Banco Ambrosiano, il partito armato fa strage, per la prima volta, di sindacalisti, operai, agenti di polizia etc. Verso la fine dell’anno si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel, anche se sarà effimera. Intanto nel calcio il Milan ha appena vinto lo scudetto della stella e di lì a poco verrà coinvolto nello scandalo scommesse che sconvolgerà la massima serie di calcio. Intanto nel calcio semiprofessionistico, come era suddiviso allora, prova a fare il salto una realtà che era stata abbastanza avara di talenti sportivi e che fino ad allora era stata la “palestra” di giovani calciatori mandati dalle squadre prof del nord a farsi le classiche ossa in provincia. Così inizia la favola della prima volta del Matera nel calcio che “conta”.

Il primo campionato di serie C1 della storia nella stagione 1978-79 non vede il Matera tra le favorite ma, dopo aver chiuso il girone di andata al 5º posto a 3 punti dalla vetta, i biancazzurri diventano la grande sorpresa dell'anno grazie ad una lunga serie di risultati positivi ottenuti nel girone di ritorno. La sconfitta esterna con il Catania alla terzultima giornata riapre i giochi al vertice della classifica, ma il Matera vince la gara interna successiva contro la Paganese e si appresta a disputare l'ultima giornata a pari punti con il Pisa e con un punto di vantaggio sul Catania stesso. Il 9 giugno 1979, nell'ultima giornata di campionato, il Matera affronta in trasferta la Lucchese; seguiti nella città toscana da oltre cinquemila tifosi, i biancazzurri vincono con un perentorio 4-0, confermandosi al primo posto nel girone. Così sotto la guida del presidente Franco Salerno, a cui è stato successivamente intitolato lo Stadio XXI Settembre, e dell'allenatore Franco Dibenedetto (premiato quell'anno con il Seminatore d'oro come miglior allenatore di Serie C), la città di Matera raggiunge per la prima ed unica volta nella sua storia la Serie B. Gli artefici in campo di quella promozione sono: Casiraghi, Generoso, De Canio (futuro allenatore di Udinese, QPR, Genoa etc.), Pavese, Beretta (Giannattasio), Gambini, Picat Re (dal Toro), Sassanelli, Aprile, Morello, Raffaele (capocannoniere della squadra con 15 reti).
L'esordio del Matera in Coppa Italia di Serie A e B nel 1979 non è particolarmente felice in quanto affronta la Lazio allo Stadio Flaminio perdendo per 5-0. L'esordio in campionato invece è decisamente migliore. Il Matera infatti mette a segno la prima rete del campionato di serie B 1979-1980. Dopo soli sei minuti di gioco il centrocampista Aldo Raimondi (diventato poi allenatore del Matera per diverse stagioni, l'ultima delle quali nel 2007) porta i biancazzurri in vantaggio contro il Genoa allo stadio Luigi Ferraris. Il vantaggio del Matera viene poi vanificato dal pareggio di Odorizzi e la gara termina 1-1. La prima partita di serie B disputata dal Matera in casa è quella con il Taranto davanti ad oltre 15.000 spettatori, record assoluto di presenze per lo stadio materano, terminata 1-0 per i biancazzurri con un rigore per gli ospiti parato da Casiraghi ed una rete da antologia dell'ala Luciano Aprile. Nonostante alcuni risultati prestigiosi (vittorie a Genova contro la Sampdoria e a Bergamo contro l'Atalanta e successo interno contro il Verona) ed un buon girone di andata terminato al 14º posto in piena zona salvezza, il Matera crolla nel girone di ritorno; alla quinta giornata di ritorno, nella fase cruciale della stagione, il contestatissimo annullamento di un gol di Florio al 90º minuto contro il Monza causa incidenti che portano alla squalifica del campo per due giornate, e da allora in poi il rendimento della squadra cala vertiginosamente. I lucani terminano così la stagione all'ultimo posto, superati dal Parma all'ultima giornata e ad 8 punti dalla salvezza, e di conseguenza retrocedono in serie C1.
La formazione tipo della stagione 1979-80, sempre con Dibenedetto allenatore, è la seguente: Casiraghi, Generoso, Beretta, Bussalino, Imborgia, Gambini, Aprile, Raimondi, Pini (De Lorentis), Morello (Peragine), Florio.
Nell'anno successivo continua il declino con l'immediata retrocessione dalla serie C1 (campionato ricordato anche per il tragico rogo del Ballarin avvenuto all'ultima giornata prima della gara tra Sambenedettese e Matera), a cui seguono alcuni discreti campionati di serie C2 tra cui spicca quello del 1985-86 in cui il Matera raggiunge il quarto posto nel girone C. In questi anni in società muove i suoi primi passi da direttore sportivo Nicola Salerno, figlio del presidente; tuttavia il glorioso ciclo cominciato ventidue anni prima si chiude con l'abbandono di Franco Salerno al termine della stagione 1986-87, quando il Matera giunge quart'ultimo ma retrocede nel campionato Interregionale a causa della peggiore differenza reti negli scontri diretti con il Pro Italia Galatina. Drammatico lo scontro testa-coda dell'ultima giornata in cui i biancazzurri affrontano la Vis Pesaro guidata da Marco Nappi in lotta per la promozione in C1 e che alla fine ha la meglio col risultato di 3-2.
Fonti: Wikipedia, Gazzetta del Mezzogiorno

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