22 maggio 2013

Il gioco delle sedie (o delle panchine)

Raramente come quest'estate il tourbillon delle panchine dei più grandi club d'Europa sarà così frenetico.
Mi viene da pensare al gioco delle sedie (in questo caso delle panchine) che si faceva da bambini: parte la musica e il numero dei partecipanti al gioco è superiore ovviamente al numero delle sedie disponibili e quando si interrompe qualcuno resta in piedi e viene eliminato.
In questo caso potremmo immaginare che la musica sia quella della Champions, i partecipanti al gioco siano Mazzarri (Napoli), Allegri (Milan), Pellegrini (Malaga), Heynckes (Bayern), Mancini (City), Mourinho (Real), Ancelotti (PSG), Benitez (Chelsea), e che le sedie si chiamino Real, Chelsea, Milan, Roma, Inter, Napoli, Manchester City. 8 bambini che giocano (allenatori in questo caso) e 7 sedie.
Se Heynckes dovesse ritirarsi ci sarebbe un giocatore in meno, quindi più possibilità per gli altri, ma stando ai rumors, la sedia Milan non è disponibile a chiappe diverse da quelle rossonere, la sedia Chelsea sarebbe già promessa a Mou (zerutituli quest'anno), la sedia Real (un trono?) sarebbe per Ancelotti che però si è ritrovato il vinavil su quella del PSG, spalmato dal suo sceicco. Roma e Napoli si contendono la vittima dell'ostracismo Berlusconiano. L'Inter sta valutando tra un ritorno di Mancini, Mazzarri e un colpo a sorpresa (in stile Gasperini?).
Insomma tutti che vogliono la sedia degli altri, tutti che vogliono occuparne una prima che si raffreddi, come sul pulman. Spesso poi capita che chi cambia si porti dietro staff, giocatori preferiti, ecc. Sembra quasi che più che cambiare squadra vogliano solo cambiare colore di maglia.
Forse è proprio in quest'ottica che l'anno scorso il City per paura di perdere Balotelli/Dzeko, destinazione Milan, fece la seconda maglia rossonera o che per la prossima stagione il Real abbia fatto la seconda maglia Blues, come quella del Chelsea?

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