14 giugno 2013

Dall'altra parte della panchina

Ultimamente capita sempre più spesso che un giocatore si trasformi in allenatore subito dopo il ritiro dall'attività. In questo periodo ha tenuto molto in fermento i media la vicenda Seedorf-Allegri-Milan con il possibile ritiro dall'attività agonistica dell'olandese, per sostituire l'attuale tecnico del Milan. Ma non è il solo, perchè lo stesso sta succedendo a Ringhio Gattuso, ancora giocatore del Sion, e possibile prossimo allenatore del Palermo. Ringhio la sua esperienza, brevissima, da allenatore l'ha fatta. Allenatore-giocatore, ma pur sempre allenatore. Non è la stessa cosa ovviamente, allenare o giocare. Innanzitutto ci vuole molto carisma perchè bisogna 'dare ordini' e la cosa si complica notevolmente quando bisogna darli a dei propri compagni. Il caso più importante che mi viene in mente è Gianluca Vialli, ai tempi del Chelsea. Ancora attaccante dei Blues, divenne anche l'allenatore, ottenendo scarsi risultati. Ma poi che fai ti sostituiresti durante la partita? Dopo di lui anche Gullit, sempre al Chelsea, anche lui con scarsi risultati.
Dalla prossima stagione toccherà a Lucarelli, Liverani e Gattuso, rispettivamente sulle panchine di Perugia, Genoa e Palermo (?). Per i primi due qualche esperienza con le giovanili di Parma e Genoa, vedremo come se la caveranno in prima squadra. Direi che per Liverani e Gattuso la prova è notevolmente ardua, visto il confronto con i rispettivi presidenti. Da sempre Preziosi e Zamparini non si sono mai dimostrati diplomatici, nè tantomeno pazienti, ma Gattuso è quello che è (è Ringhio!), tanto da poter tener testa a uno come Zamparini; Liverani è sbocciato nel Perugia di Gaucci con Cosmi allenatore, il che potrebbe garantirgli carisma e personalità da vendere. Sul resto credo sia soltanto una questione di fortuna e un mix di buoni giocatori, sicuramente sarebbero più agevolati se avessero rosa migliori di quelle della scorsa stagione.
Una cosa è certa: per essere un buon allenatore non occorre essere stato un fenomeno da giocatore. Maradona non ha mai dimostrato di essere un allenatore di calcio degno di successo, così come Dunga o Van Basten (per ora). Pelè nemmeno ci ha provato a passare dall'altra parte della panchina. In compenso gente come Mourinho o Arrigo Sacchi o Helenio Herrera sono stati giocatori mediocri eppure hanno fatto il botto da allenatori. Può allora influire il ruolo in campo sul futuro di un allenatore? Generalmente sono i centrocampisti a vedere meglio il gioco, oltre che a essere più tecnici (escluso Gattuso, non me ne voglia). Infatti Cruyff, Ancelotti, Trapattoni, Capello sono esempi di centrocampisti con un enorme successo anche da allenatori. Personalmente voto per un futuro promettente da allenatore a Van Bommel, il giocatore perfetto tatticamente dal mio punto di vista. Sui portieri stenderei un velo pietoso, visto che uno degli esempi più famosi è Zoff, che da allenatore sinceramente mi ha colpito proprio poco, soprattutto da CT della Nazionale  (Berlusconi docet: "la colpa è del CT che ha fatto delle scelte indegne, si è comportato come l'ultimo dei dilettanti").

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