18 luglio 2013

Le confessioni di un campione

Hanno creato curiosità le dichiarazioni di Zidane sul suo passato alla Juventus, dove si parla di nonnismo, ma anche delle sue avventure con Davids sulle loro partite 'amatoriali:
"Indossavo un cappellaccio da pescatore per andare a giocare con gli immigrati, anche se l'ho fatto soltanto un paio di volte. A spingermi era il mio compagno di squadra Edgar Davids. Lui ci andava matto, lo faceva molto spesso. Prendeva la macchina e quando vedeva qualcuno giocare in un parcheggio, si fermava per aggregarsi", ha raccontato Zizou, che sul compagno olandese ha aggiunto: "Mi diceva sempre: 'È per loro che dobbiamo giocare, sono queste le partite importanti'. E io gli rispondevo: 'Ok, ma abbiamo gli allenamenti; apparteniamo a un club di alto livello, non possiamo rischiare di infortunarci'. Allo stesso tempo, però, lo ammiravo, perché era in grado di gesti del genere".

Zidane, da sempre legato alla sua Marsiglia, una città molto nordafricana per immigrazione, si dimostra molto vicino a chi per necessità ha dovuto cambiare paese come fecero i suoi genitori, ma colpisce soprattutto la straordinaria umanità di Edgar Davids. Complimenti a questi campioni dentro e fuori dal campo.

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