22 agosto 2013

E io pago!

Siamo alle porte del Campionato e il calciomercato entra nelle battute finali. Qualcuno ancora deve sferrare il colpo decisivo, mentre altri hanno già messo a posto la squadra. Ma chi è che sta dietro a tutte le squadre che supportiamo? Chi sono i presidenti delle squadre di Serie A, che in teoria, dovrebbero tirar fuori i soldi?
Atalanta: Antonio Percassi (2010) - Ex difensore proprio della squadra bergamasca negli anni '70, diventa presidente già nel 1990 subentrando allo storico Cesare Bortolotti, ma si dimette dopo la disastrosa stagione 1993-94, lasciando il posto a Ivan Ruggeri. Rientra alla presidenza nel 2010, sostituendo il figlio di Ivan.
Bologna: Albano Guaraldi (2011) - Geometra e imprenditore edile, arriva in società alla fine del 2010 dopo le disastrose vicende dirigenziali della società felsinea, culminate con il quasi fallimento della gestione Porcedda. Rilevata la società bolognese ne diventa prima consigliere d'amministrazione, poi presidente.
Cagliari: Massimo Cellino (1992) - Imprenditore agricolo cagliaritano, rileva la società sarda dai fratelli Orrù nel 1992 per 16 miliardi di lire. Ha costruito il nuovo centro sportivo Ercole Cellino ad Assemini, il luogo di allenamento del Cagliari. E' stato vicino all'acquisizione anche del West Ham nel 2010. Persona molto scaramantica, si è costruito la fama di mangiallenatori con 36 cambi in panchina in 20 anni. Travolto dalla vicenda dello stadio Is Arenas, viene arrestato. Attualmente il presidente più longevo della squadra rossoblù.
Catania: Antonino Pulvirenti (2004) - Imprenditore nel settore alimentare ed ex proprietario della compagnia aerea low-cost Windjet, fallita nel 2012. Già presidente del Belpasso, il suo paese, in Interregionale, nel 1998-99 rileva l'Acireale in C1. A sorpresa, nel 2004 molla l'Acireale portandosi dietro dirigenti, giocatori e naturalmente il suo braccio destro Pietro Lo Monaco e passa al Catania, dopo un primo tentativo fallito nel 2000 a scapito di Luciano Gaucci. Alla seconda stagione è già promozione in A.
Chievo Verona: Luca Campedelli (1992) - Eredita dal padre Luigi l'azienda di famiglia, la Paluani, e la presidenza del club veronese nel 1992 a soli 23 anni, diventando il più giovane presidente di calcio in Italia, superato solo nel 2008 dal 21enne Alessandro Ruggeri, figlio di Ivan all'Atalanta. Ha raggiunto traguardi importanti con la squadra del quartiere di Verona, prima raggiungendo la Serie B nel 1994, poi la Serie A nel 2001. E' un tifoso dell'Inter.
Fiorentina: Diego e Andrea Della Valle (2002) - Fratelli marchigiani, proprietari di Hogan e Tod's, note aziende calzaturiere, rilevano la Fiorentina dal fallimento di Cecchi Gori nel 2002, ripartendo dalla C2. Diego è stato consigliere d'amministrazione dell'Inter di Moratti dal 1995 al 2001. Travolto dallo scandalo Calciopoli nel 2006 viene multato e inibito per 8 mesi. Lascia in seguito la carica di Presidente Esecutivo al fratello Andrea.
Genoa: Enrico Preziosi (2003) - Imprenditore avellinese del mondo dei giocattoli, è il fondatore della Giochi Preziosi, la seconda azienda in Europa di giocattoli dopo la Lego. Acquisisce il Saronno in Serie D e portandolo quasi alla Serie B, decide poi di acquistare il Como, dopo aver provato con Toro, Napoli e Samp. Porta la società lariana in Serie A e poi nel 2003 rileva il Genoa, appena retrocesso in C1 dopo lo scandalo della partita Genoa-Venezia. Travolto dai problemi giudiziari legati al fallimento del Como e per frode sportiva in occasione della retrocessione, riesce a ricostruire la squadra genoana riportandola addirittura in Uefa.
Hellas Verona: Maurizio Setti (2012) - Ex giocatore del Carpi, imprenditore legato al mondo della moda femminile con 7 outlet e 750 negozi in tutto il mondo. Ex socio del Carpi e poi socio e vicepresidente del Bologna, nel 2012 rileva la società gialloblù da Martinelli, prima come socio di maggioranza all'80%, poi come intero proprietario. Conquista la promozione in A al primo anno da presidente del Verona.
Inter: Massimo Moratti (1995) - Amministratore delegato della Saras, azienda di raffinazione del petrolio, ereditata dal padre Angelo, già ex presidente dell'Inter dal 1955 al 1968, acquista l'Inter nel 1995 da Pellegrini. Famoso per la quantità di denaro spesa per la società nerazzurra nel corso degli anni, tra il 1995 e il 2010 ha accumulato perdite per 1,2 miliardi di euro e debiti per oltre 460 milioni. Ha risanato personalmente le casse societarie con una cifra intorno ai 735 milioni di euro, risultato della quotazione in Borsa della Saras. Dal 2004 inizia a raccogliere anche i successi, prima con Mancini, fino ad arrivare al triplete di Mourinho. Attualmente sta trattando la cessione della società al'indonesiano Thohir.
Juventus: Andrea Agnelli (2010) - Figlio di Umberto, nel 2010 viene scelto come presidente della Juventus da John Elkann, in sostituzione di Jean-Claude Blanc. Sceglie Marotta come direttore sportivo e nel 2011 inaugura il nuovo stadio di proprietà della squadra. Attualmente, è il più vecchio Agnelli vivente.
Lazio: Claudio Lotito (2004) - Imprenditore legato alle imprese di pulizie, partecipa all'aumento di capitale biancoceleste nel 2004 diventandone presidente dopo il disastro Cragnotti. Attua una politica di risanamento aziendale grazie alle fidejussioni e ristabilisce il bilancio. Coinvolto per illecito in occasione dello scandalo Calciopoli, viene anche condannato per aggiotaggio sui titoli della Lazio. Nel 2011 rileva la Salernitana dopo il fallimento.
Livorno: Aldo Spinelli (1999) - Ex presidente del Genoa dal 1985 al 1997, ha raggiunto il massimo livello con la celebre semifinale di Coppa Uefa del 1992 e la celebre vittoria ad Anfield con il Liverpool (prima italiana a vincere in quello stadio). Acquisisce nel 1999 il Livorno portandolo in 7 anni dalla C1 alla Coppa Uefa. Dopo qualche anno di saliscendi tra A e B il Livorno ha appena raggiunto nuovamente la promozione in massima serie.
Milan: Silvio Berlusconi (1986) - C'è poco da dire che già non sappiate. Dopo il tentativo di aver acquistato l'Inter (secondo indiscrezioni), rileva il Milan da Giuppy Farina nel 1986, portando i libri contabili in tribunale, pagandolo 0 (zero). Con lui diventa la squadra più forte e più titolata del mondo (direi che non si può obiettare, nonostante la mia fede) portando fior fior di campioni come il trio olandese. In seguito all'approvazione di una legge societaria sul conflitto d'interessi, nel 2004 lascia la carica di presidente, rimanendone comunque quello onorario, in seguito all'elezione di Presidente del Consiglio. La carica risulta attualmente vacante e ricoperta dalla figlia Barbara nelle vesti di consigliere e da Galliani come amministratore delegato.
Napoli: Aurelio De Laurentis (2004) - Produttore cinematografico romano, celebre per i suoi cinepanettoni, rileva la Napoli Soccer nel 2004 dopo il fallimento di Corbelli e la retrocessione in C1. Risale in B nel 2006 e nel 2007 riacquista la vecchia denominazione SSC Napoli. In quattro anni ha riportato la squadra in Serie A raggiungendo nella passata stagione anche la seconda posizione in campionato e la conseguente qualificazione ai gironi di Champions.
Parma: Tommaso Ghirardi (2007) - Imprenditore legato all'azienda di famiglia, acquista a soli 23 anni il Carpenedolo in terza categoria, portandolo in soli sei anni alla C2. Nel 2007 si presenta l'occasione di rilevare all'asta la società gialloblù dopo il fallimento di Tanzi e l'amministrazione controllata di Bondi. Dopo la salvezza alla sua prima stagione, l'anno successivo, nonostante gli sforzi economici il Parma retrocede. Dopo un anno in serie cadetta il ritorno il Serie A e il raggiungimento di posizioni di metà classifica fino alle stagione scorsa.
Roma: James Pallotta (2012) - Imprenditore del settore finanziario americano e unico presidente straniero di una squadra di Serie A, è anche co-proprietario dei Boston Celtics in NBA con cui ha vinto l'anello nel 2008. Acquisita la società giallorossa nel 2011 dopo l'accordo con Unicredit, nel 2012 viene nominato presidente.
Sampdoria: Edoardo Garrone (2013) - Presidente della ERG, diventa presidente anche della U.C. Sampdoria in seguito alla scomparsa del padre Riccardo nel febbraio scorso. Già vicepresidente di Confindustria e consigliere di Pininfarina.
Sassuolo: Giorgio Squinzi (2002) - Amministratore unico della Mapei, azienda fondata dal padre Rodolfo nel settore della chimica, si occupa di adesivi, sigillanti, moquette, PVC e ceramica. Presidente di Confindustria dal 2012 è il patron del Sassuolo dal 2002. Grande appassionato di sport, ha sponsorizzato per 10 una squadra di ciclismo, la Mapei-Quick Step e a oggi i neroverdi nel calcio. Tifoso del Milan, ha portato il Sassuolo in Serie A per la prima volta nella sua storia, conquistando la promozione nella scorsa stagione.
Torino: Urbano Cairo (2005) - Imprenditore nel settore dell'editoria, fondatore del gruppo Cairo Editore, già assistente di Berlusconi in Fininvest e direttore generale di Publitalia '80, è stato anche amministratore delegato di Arnoldo Mondadori Editore dal 1991 al 1995. Nel 2005 diventa presidente e proprietario del Torino. Conquista la Serie A al primo anno, ma le stagioni successive sono un continuo saliscendi e le contestazioni dei tifosi salgono. Nel 2010 mette in vendità la società ma poi blocca la trattativa con la famiglia tesoro per la cessione. Nel 2012 promette la ricostruzione del Filadelfia, ancora in sospeso.
Udinese: Giampaolo Pozzo (1986) - Imprenditore dell'industria del legno, è il secondo presidente più longevo dell'attuale Serie A dopo Berlusconi, per soli 4 mesi. Appena acquisita la società friulana viene subito travolto dallo scandalo scommesse, commutato in 9 punti di penalizzazione. Ritorna in serie A ma viene nuovamente retrocesso prima di Italia '90 e nuovamente coinvolto, stavolta personalmente, per una telefonata sospetta al presidente della Lazio Calleri. Squalificato per 5 anni, lascia la carica di presidente restando soltanto come proprietario del club friulano. Il 1994-95 è l'ultimo anno in B, da allora 8 qualificazioni alla Uefa e 3 alla Champions, ottenendo risultati sbalorditivi e scoprendo campioni di livello. Fallito il tentativo di acquisire l'Espanyol, squadra della città dove già ha interessi con le sue aziende, rileva il Granada. Nel 2012 acquisisce anche la ex squadra di Elton John, il Watford, nella serie cadetta inglese.

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