01 agosto 2013

Sul dischetto coi guanti

Sono pochi, pochissimi, nella storia del calcio i portieri che si sono contraddistinti per aver segnato un gol. Ma qui non parliamo di gol 'alla disperata', in una mischia all'ultimo minuto di recupero per cercare il gol della speranza; parliamo proprio di quei portieri che quasi abitualmente si presentano sul dischetto a sfidare il loro collega avversario. Lo spunto lo prendiamo proprio dalla partita amichevole del torneo di ieri, l'Audi Cup di Monaco di Baviera, in cui durante gli effettivi 90 minuti di gioco si è realizzato il duello in stile Sfida all'OK Corral. Durante Bayern Monaco-San Paolo infatti, in seguito a un rigore assegnato ai brasiliani, ha visto affrontarsi sul dischetto i due estremi difensori, portiere contro portiere, uno dei due però nei panni di rigorista. Ieri è toccato a Rogerio Ceni, il portiere-rigorista, contro Manuel Neuer, il portiere-portiere. Per la cronaca stavolta è andata male al rigorista, che si è fatto parare la conclusione, ma Rogerio Ceni ci ha già abituato alle realizzazioni, avendo segnato in carriera ben 110 gol tra rigori e punizioni, tutti messi a segno con la sua squadra di club, il San Paolo.
Alle spalle di Rogerio, in questa particolare classifica marcatori, troviamo Josè Luis Chilavert, 65 gol, di cui 45 su rigore. Il portiere paraguayano è stato da sempre il capolista in questa classifica, finchè non è stato superato appunto da una doppietta di Ceni (punizione e rigore contro il Cruzeiro), il 20 agosto 2006. Per lui una carriera tra Sudamerica ed Europa (Saragozza e Strasburgo), ma è al Velez che ha raggiunto i livelli massimi della sua carriera, con cui ha segnato 48 gol; mentre sono solo 2 i gol segnati nelle squadre europee.
L'istrionico portiere colombiano Renè Higuita è forse più famoso per la mossa dello scorpione, la bamba e i capelli lunghi, ma in realtà in carriera ha messo a segno ben 54 gol, 3 in nazionale, 37 su rigore. Per lui una carriera non entusiasmate calcisticamente parlando: molte cappelle, tipo quella contro il Camerun di Milla ai Mondiali (in cui si fa rubare palla a metà campo tentando un'insolita incursione palla al piede) e qualche successo con il Nacional di Medellin, vincendo la Libertadores ma perdendo l'Intercontinentale con il Milan di Sacchi (punizione di Chicco Evani ai supplementari).
Arriviamo a noi: non parliamo di Rampulla o Taibi, perchè l'articolo è incentrato sui portieri rigoristi, e loro il gol lo segnarono in mischia su calcio d'angolo; parliamo di Lucidio Sentimenti, meglio conosciuto come Sentimenti IV. Un portiere assolutamente insolito: alto solamente 1,70 ma con grandi capacità atletiche, giocò tra gli anni '40 e '50 in gran parte con Modena, Juventus e Lazio. Divenne famoso soprattutto l'11 maggio 1947: durante Italia-Ungheria fu l'unico giocatore in campo con la nazionale italiana in quella partita a non essere del Grande Torino di Mazzola. E' stato inoltre il precursore delle 'uscite' tra i portieri. Non quelle che siamo abituati a vedere oggi, al tempo erano quasi più delle scivolate in tackle che delle vere e proprie uscite da portiere. 
Ma veniamo al dunque: Sentimenti IV segnò un rigore con la maglia della Juventus contro l'Atalanta, sbagliandone uno contro il Milan la settimana successiva. Altri 3 rigori segnati con la maglia della Lazio, ma soprattutto, nella sua prima squadra, il Modena, segnò un rigore da ricordare. Il 17 maggio 1942 durante Napoli-Modena, Lucidio si presenta sul dischetto per calciare il rigore. Di fronte a lui il portiere del Napoli è Arnaldo Sentimenti, Sentimenti II, suo fratello maggiore. Lucidio tira e segna, facendo gol a suo fratello, ma soprattutto spezzando un record che vedeva Sentimenti II imbattuto dal dischetto da ben 9 rigori. La leggenda vuole che Arnaldo non la prese bene e inseguì il fratello minore per tutto il campo. Attualmente Sentimenti IV è il calciatore vivente più vecchio (91 anni) ad aver disputato un Mondiale (Brasile 1950) ed è anche la 'stella' più vecchia dello Juventus Stadium.

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