Città: Città del Messico
Inaugurazione: 1966
Dimensioni: 105 x 68
Capienza: 105.000
Squadra: Club América, Messico
Partite da ricordare: Italia-Germania 4-3 (1970),
Argentina-Inghilterra 2-1 (1986), 2 finali Mondiali, 1 finale Confederation Cup
Quando Città del Messico decise di ospitare le Olimpiadi del 1968, si optò per la costruzione di un nuovo stadio. Venne così costruito lo stadio Azteca, dedicato anche a Santa Ursula, come l'omonimo quartiere in cui sorge e all'ex presidente della Federazione calcio messicana Guillermo Cañedo. Il nome più comune dell'impianto, ovviamente, deriva dalla popolazione precolombiana che abitava il Messico.
Con i suoi 105.000 spettatori risulta essere il terzo stadio più grande del mondo dopo il Rungrado May Day di Pyongyang e il Salt Lake di Calcutta. Costruito su tre anelli con le rocce laviche di un'antica eruzione di un vulcano vicino e ferro, venne inaugurato nel 1966 dall'amichevole Club America-Torino, terminata 2-2 e divenne protagonista assoluto del Mondiale del 1970, ospitando fra le altre il cosiddetto Partido del siglo, la partita del secolo: Italia-Germania 4-3 (8' Boninsegna, 90'+2' Schnellinger, 94' Muller, 98' Burgnich, 104' Riva, 110' Muller, 111' Rivera), lo spettacolare match di semifinale terminato ai supplementari con la vittoria degli azzurri e che venne eletto come partita più bella di sempre, ricordata allo stadio con una targa celebrativa. Qui si giocò anche la successiva finale per l'oro mondiale, vinto dal Brasile di Pelè, che travolse l'Italia per 4-1.
Anche il mondiale dell'86 vide come protagonista lo stadio Azteca che ospitò ovviamente la finale Argentina-Germania Ovest 3-2, ma soprattutto la partita che segnò l'essenza del calcio, rappresentata da Diego Armando Maradona: Argentina-Inghilterra 2-1, la partita della mano de dios, il gol di mano fatto da Maradona a Shilton e anche del capolavoro assoluto, uno dei gol più belli, se non il più bello, siglato dal Pibe de Oro che saltò tutti gli avversari con 11 tocchi e depositò la palla in rete.
Ultima in in ordine cronologico, la finale di Confederation Cup del 1999, vinta dai padroni di casa del Messico in finale con il Brasile per 4-3. L'impianto ha ospitato anche vari concerti come quello di Michael Jackson, degli U2, dei Queen e l'arrivo in Messico di Giovanni Paolo II.
Argentina-Inghilterra 2-1 (1986), 2 finali Mondiali, 1 finale Confederation Cup
Quando Città del Messico decise di ospitare le Olimpiadi del 1968, si optò per la costruzione di un nuovo stadio. Venne così costruito lo stadio Azteca, dedicato anche a Santa Ursula, come l'omonimo quartiere in cui sorge e all'ex presidente della Federazione calcio messicana Guillermo Cañedo. Il nome più comune dell'impianto, ovviamente, deriva dalla popolazione precolombiana che abitava il Messico.
Con i suoi 105.000 spettatori risulta essere il terzo stadio più grande del mondo dopo il Rungrado May Day di Pyongyang e il Salt Lake di Calcutta. Costruito su tre anelli con le rocce laviche di un'antica eruzione di un vulcano vicino e ferro, venne inaugurato nel 1966 dall'amichevole Club America-Torino, terminata 2-2 e divenne protagonista assoluto del Mondiale del 1970, ospitando fra le altre il cosiddetto Partido del siglo, la partita del secolo: Italia-Germania 4-3 (8' Boninsegna, 90'+2' Schnellinger, 94' Muller, 98' Burgnich, 104' Riva, 110' Muller, 111' Rivera), lo spettacolare match di semifinale terminato ai supplementari con la vittoria degli azzurri e che venne eletto come partita più bella di sempre, ricordata allo stadio con una targa celebrativa. Qui si giocò anche la successiva finale per l'oro mondiale, vinto dal Brasile di Pelè, che travolse l'Italia per 4-1.
Anche il mondiale dell'86 vide come protagonista lo stadio Azteca che ospitò ovviamente la finale Argentina-Germania Ovest 3-2, ma soprattutto la partita che segnò l'essenza del calcio, rappresentata da Diego Armando Maradona: Argentina-Inghilterra 2-1, la partita della mano de dios, il gol di mano fatto da Maradona a Shilton e anche del capolavoro assoluto, uno dei gol più belli, se non il più bello, siglato dal Pibe de Oro che saltò tutti gli avversari con 11 tocchi e depositò la palla in rete.
Ultima in in ordine cronologico, la finale di Confederation Cup del 1999, vinta dai padroni di casa del Messico in finale con il Brasile per 4-3. L'impianto ha ospitato anche vari concerti come quello di Michael Jackson, degli U2, dei Queen e l'arrivo in Messico di Giovanni Paolo II.
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