04 marzo 2014

26° giornata in pillole - Partite da Oscar

Roma-Inter 0-0 Partita da Oscar, piena di replay, flashback e scazzottate. Risultato: nessun gol, molte polemiche, 3 giornate di squalifica a De Rossi per un pugno a Icardi, tre anche a Juan Jesus. Tra rigori non visti da entrambe le parti e la paura di perdere da entrambe le parti, la partita non si smuove dal risultato iniziale, concedendo alla Juve una grandissima opportunità di fuga. L'Inter dal canto suo ci guadagna in autostima, dopo la mazzata casalinga dell'andata e resta agganciata ai posti validi per l'Europa League.
Cagliari-Udinese 3-0 Il Cagliari non vince da tempo immemore: 10 partite, figuratevi da quanto tempo non vince con 3 gol di scarto! L'Udinese conferma che questo non è il suo anno, soprattutto in attacco. Il vantaggio dei sardi è siglato da Ibarbo, che torna al gol dopo il lungo infortunio, con un bel controllo di petto in area e l'appoggio di giustezza a battere Scuffet. Il raddoppio arriva con il gol di Vecino, alla prima rete in Serie A, con un piatto destro sugli sviluppi di un calcio di punizione. Terzo gol rossoblu nel finale, con Ibrahimi che si beve un paio di difensori e la mette sul palo lungo, colpendolo prima di insaccare. Bentornato Cagliari.
Atalanta-Chievo 2-1 L'Atalanta ha una preda abbordabile ma rischia comunque di non vincere. Passa in vantaggio con un tiraccio da fuori di Carmona ma si fa raggiungere dal colpo di testa di Dainelli. Con il Chievo in inferiorità numerica per il doppio giallo a Cesar, i bergamaschi trovano il gol della vittoria grazie al neoentrato Cigarini che sfrutta una sponda di Denis e batte Agazzi con un tiro forte e preciso. Vittoria sudata.
Genoa-Catania 2-0 Il Genoa ha un'ottima occasione per sognare l'Europa sempre più da vicino. Il Catania non è certo una vittima impossibile per i liguri e infatti il vantaggio del Grifone è questione di soli 14 minuti: Antonelli conclude un'azione prima calciando sul portiere siciliano Andujar, poi ribadendo in rete. Nonostante l'espulsione per doppia ammonizione di Bellusci, i rossoblu fanno fatica a chiudere la partita. A inizio secondo tempo, Andujar si supera per deviare la bella punizione del fantasista greco Fetfatzidis, ma il portiere argentino non è porprio impeccabile sulla conclusione potente di Sturaro, al primo gol in A. Sulle orme di Signorini e Skhuravy.
Verona-Bologna 0-0 Il Verona ha una ghiottissima occasione, in casa per di più, di fortificare la propria posizione in classifica e invece la spreca malamente, anzi, rischia addirittura di perdere. Il Bologna arriva in Veneto quasi nella veste di vittima sacrificale, con un attacco che segna col contagocce e una difesa che deve affrontare il temibile tridente gialloblu. E invece arriva la partita che non ti aspetti: l'Hellas non punge, il Bologna non rischia e trova addirittura l'occasione del vantaggio con un calcio di rigore per trattenuta in area. Rolando Bianchi angola ma si fa parare la conclusione da Rafael. Entra Cristaldo e si fa subito espellere. Non è decisamente il suo anno, per uno che al Metalist era considerato un talento emergente. Spuntati.
Sassuolo-Parma 0-1 Malesani contro il suo passato, o forse Malesani contro il suo Sassuolo. Fin qui il tecnico ex Parma e Panathinaikos le ha perse tutte in neroverde. E non si smentisce nemmeno stavolta, visto che dopo appena un minuto Biabiany trova libero in area Parolo che insacca il gol partita. Colpa dell'acquazzone, colpa del campo impraticabile? No, dai. Che ci sia qualcosa che non va lo si nota dallo strano caso nato intorno a Berardi, passato da fenomeno in erba a riserva dell'ultima in classifica. Il talentino calabrese ha la sua occasione nel finale ma entra solo per dare una gomitata a Molinaro e farsi espellere in meno di un minuto. Via Malesani, torna Di Francesco (come dicevo la giornata precedente). Al tappeto.
Torino-Sampdoria 0-2 Il Torino trova la Sampdoria sui suoi sogni europei. I doriani arrivano all'Olimpico dopo la prova incolore casalinga contro il Milan ma nonostante tutto, mostrano la grinta infusa da Mihajlovic per mettere alle corde il Toro. I blucerchiati passano in vantaggio con un gol dell'ex Roma e Parma Okaka, abile a piazzare la palla sugli sviluppi di un calcio di punizione, ma in sospetto fuorigioco per un tocco di Mustafi. Il Toro dalla sua ha un attacco completamente convocato in azzurro anche se non lo mette in mostra in questa partita. Il pareggio infatti stenta ad arrivare, anzi arriva il raddoppio della Samp, con la punizione di Gabbiadini, che trova impreparato Padelli. Lezione di modestia ai granata e ai sogni di gloria.
Livorno-Napoli 1-1 L'anticipo dei posticipi vede di fronte un Livorno che annaspa nelle parti basse della classifica e un Napoli che annaspa, inspiegabilmente, nelle parti alte. Annaspa anche il Napoli perchè, come dimostra anche questa partita, quando il gioco si fa duro, gli azzurri si sciolgono e non danno mai la sferzata vincente. Sta di fatto che agli atti di questa partita, il Napoli si porta in vantaggio grazie a un rigore realizzato da Mertens, per fallo su Pandev. Ma il Napoli non riesce ad ammazzare la partita e il Livorno riesce a trovare il pari con la goffa autorete di schiena di Reina, che si butta dentro il tentativo di salvataggio sul colpo di tacco di M'Baye. Il secondo tempo è la sagra del brutto calcio quindi ve lo risparmiamo dalla sintesi. Pareggio amar(ant)o.
Fiorentina-Lazio 0-1 Uno dei due posticipi della giornata vede la Fiorentina, viola di rabbia per le polemiche relative alla partita precedente con il Parma e la maxi squalifica a Borja Valero per la presunta spinta all'arbitro (4 giornate), affrontare la Lazio, bastonata in terra bulgara. Nello svolgimento della partita invece, è la Lazio a dettare legge, al contrario di come ci si aspettava, vista la inattesa eliminazione dei biancoceleste ad opera dei bulgari del Ludogorets in Europa League. Un gol di testa dell'albanese Cana condanna i viola, incapaci di reagire e di essere propositivi in attacco. Marchetti si riscatta dopo le papere bulgare. Con chi se la prenderanno adesso i Della Valle? Stroncati.
Milan-Juventus 0-2 Una volta era un big match da scudetto, adesso le squadre sono separate da più di 30 punti. Il Milan tira comunque fuori l'orgoglio, mostrando una delle più belle, se non la più bella prestazione della stagione. Ne viene fuori una partita spumeggiante con grandi occasioni per il Milan, non sfruttate (Kakà, Poli su tutti) e una paratona di Abbiati. Poi nel momento migliore dei rossoneri, come con l'Atletico, arriva la doccia fredda: poco prima dell'intervallo c'è il gol di Llorente, che deve solo appoggiare in rete un assist di Lichtsteiner e che spacca la partita. Nel secondo tempo il Milan prova a reagire, ancora con Poli, prima della capocciata con Caceres. Il gol di Tevez (quasi gol dell'ex), che abbatte la porta di Abbiati colpendo la traversa, mette in riga i rossoneri che se ne vanno dal campo delusi per il risultato ma felici della prestazione. Rinascita in vista? Cinismo Juve!

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