07 gennaio 2014

18° giornata in pillole - Roma giallorossarossa

Chievo-Cagliari 0-0 L'antipasto dello spezzatino dell'Epifania di certo non è di quelli che mettono l'acquolina in bocca. Forse era proprio quello che serviva dopo le grasse abbuffate natalizie, ma la fame di Pinilla ancora non si era del tutto placata. Il bomber cileno infatti calcia un rigore alle stelle in una partita tutto sommato avara di emozioni tra un buon Chievo risanato dalla cura Corini e un Cagliari che ancora stenta a decollare in attesa delle partenze di gennaio. Rimandati.
Fiorentina-Livorno 1-0 Il derby toscano più che una partita di calcio è stata una guerra di nervi: dopo un primo tempo ancora in clima natalizio, senza occasioni da entrambe le parti, il secondo tempo si è rivelato in perfetto clima derby, carico di tensione, calci e un solo gol. Sblocca la partita Gonzalo Rodriguez con un colpo di testa, ma l'attenzione del match è tutta sull'entrataccia di Rinaudo che sega le gambe di Pepito Rossi e scatena l'ira dei tifosi viola e della nazionale. Il difensore livornese si becca il giallo, Rossi si becca una stecca sul ginocchio operato due volte che lo ha tenuto fermo un anno. L'apprensione è parzialmente rientrata perchè sembra che il bomber viola ne avrà al massimo per un paio di mesi, con gli auguri di tutti i tifosi del calcio.
Juventus-Roma 3-0 Il big match tanto atteso è praticamente da dentro o fuori. Con la Juve a 5 punti di vantaggio sulla Roma ci si gioca il tutto per tutto a metà campionato. Si risolve con una partita da Juve della Juve e una partita da Roma della Roma. Roma quella solita di un tempo, che non riesce a reggere con la testa le tensioni generate dall'alta quota della classifica. E dire che la Roma di Garcia era partita pure bene, con una pretattica minuziosissima dei due allenatori. La Juve, inizialmente arrendevole, ha saputo però pazientare e colpire l'avversario in maniera subito letale. Manco a dirlo, anno nuovo, solito marcatore: Vidal. Il cileno sfrutta una bella giocata in area di Tevez, che si beve De Rossi e serve l'appoggio per l'1-0. La Roma barcolla pericolosamente e, mentalmente, non sembra in grado di reggere l'urto. Il raddoppio bianconero arriva nel secondo tempo con una punizione battuta da Pirlo e spinta in rete in scivolata da Bonucci lasciato completamene solo in area giallorossa. Alla mezz'ora De Rossi torna a fare il De Rossi: forse l'essere ancora il "Capitan Futuro" ormai quasi a fine carriera gli pesa troppo e la sua scivolata a gamba alta è da rosso per Rizzoli, che nel primo tempo aveva ammonito Chiellini per un fallo simile su Pjanic. Sugli sviluppi della stessa punizione, Castan anticipa di mano Vucinic per il facile tap-in sulla riga, concedendo alla Juve il rigore e il doppio vantaggio numerico, lasciando la Roma in 9. Il rigore è realizzato dallo stesso montenegrino ex Roma che chiude così il discorso in maniera netta, come sempre contro la Roma allo Stadium. Game, set, match e campionato.
Napoli-Sampdoria 2-0 Durante il pranzo dell'Epifania Mihajlovic sfida Benitez, incappando nel primo stop da quando siede sulla panchina blucerchiata. La partita non è emozionantissima, ma si sblocca nel secondo tempo grazie alla vivacità degli avanti partenopei: il vantaggio azzurro è siglato da Mertens che insacca benissimo sul primo palo al volo un cross basso dalla destra di Higuain. Il raddoppio è firmato ancora dal belga Mertens che calcia una punizione non bellissima, beffano il colpevole portiere sampdoriano. La conferma nel 2014 per il Napoli è che la grande varietà offensiva garantisce sempre molte soluzioni, aspettando ancora il primo gol di Insigne. Godot.
Catania-Bologna 2-0 Il ritorno a casa del figliol prodigo Lodi è salutato dal Catania con un successo. E dire che l'addio in polemica di un anno fa è stato letteralmente spazzato da una vittoria che per i siciliani rappresenta ossigeno puro, vista la classificata altamente deficitaria. Il Bologna resta ancora la squadra anonima e spuntata che però era riuscita a chiudere il 2013 con la vittoria salva-Pioli. Il vantaggio rossoazzurro nasce da una punizione di Lodi pennellata in area, dove Bergessio (al rientro da titolare), in fuorigioco insieme ad altri 4 giocatori del Catania, insacca di testa. Nel secondo tempo è lo stesso Lodi a realizzare il rigore del definitivo 2-0. Luce in fondo al tunnel.
Genoa-Sassuolo 2-0 Le partite vibranti non sono chiaramente ben accette in questa giornata di Serie A e questa non vuole certamente andare controcorrente. Il Genoa si porta quasi subito in vantaggio con un rigore realizzato da Gilardino, capitano dopo l'infortunio a Portanova. Raddoppio dei Grifoni targato Bertolacci, che da due passi insacca un cross dalla destra. Mentre il Sassuolo si lecca le ferite, c'è tempo per un altro rigore in favore dei genoani, ma stavolta Gila non è altrettanto freddo e sbaglia la conclusione. Avanti in scioltezza.
Milan-Atalanta 3-0 Si aspettava con ansia il gol numero 100 di Kakà, si aspettava con ansia l'arrivo di Honda, si aspettava con ansia anche Matri? No dai, per ora non aspettatevi troppo. Il Milan si ritrova senza Montolivo e Balotelli e finalmente Allegri, dopo aver dichiarato l'addio a fine stagione, schiera Cristante dal primo minuto. Il baby '95 rossonero lo ripaga con una traversa nel primo tempo dopo una perfetta azione di contropiede. Il vantaggio milanista arriva con Kakà, già pericoloso in un paio di occasioni, che festeggia con la maglia col numero 100. Il raddoppio del Milan arriva nel secondo tempo, dopo che Benalouane aveva fatto venire i brividi a San Siro siglando il pareggio, annullato per una spintarella su Mexes. Nel momento migliore dell'Atalanta, ancora Kakà punisce i bergamaschi, insaccando da distanza ravvicinata una palla rimpallata da Robinho e fa 101. Ciliegina sulla torta è il gol da fuori di Cristante che trova un bel rasoterra che si insacca dopo aver colpito il palo alla destra di Consigli. Nel finale c'è tempo anche per l'esordio di Rami. Vedremo.
Parma-Torino 3-1 Partita strana a Parma: Toro in vantaggio con Immobile su una bella azione granata, ma pareggio ducale di Marchionni che insacca al volo dal limite. Il raddoppio dei padroni di casa è in stile amarcord: su azione d'angolo Lucarelli insacca di tacco sul primo palo, proprio come fece 15 anni fa Mancini con la maglia della Lazio, proprio contro il Parma. Nell'intervallo arriva la svolta, la strana svolta. Probabilmente insoddisfatto della resa o in seguito a un battibecco, Ventura cambia sia Immobile che Cerci, ma gli entranti Barreto e Meggiorini non risultano essere all'altezza, tanto che il Parma fa 3-1 con il primo gol del 2014, nonchè primo in campionato di Amauri, che fa a sportellate con Glik e insacca in diagonale, dopo aver colpito una clamorosa traversa nel primo tempo. Alti e bassi.
Udinese-Verona 1-3 Questo non è l'anno dell'Udinese. L'ha capito Guidolin, espulso in partita, e l'ha capito Di Natale, che ha dichiarato l'addio al calcio a fine stagione. Chi non molla invece è Luca Toni, autore di una doppietta: il primo gol sfrutta una disattenzione difensiva sia in disimpegno che nel suo portiere. Infatti Brkic non blocca una conclusione non irresistibile del bomber gialloblu e concede il vantaggio. Ancora Toni allunga le distanze portando il Verona sullo 0-2, ma Pereyra riesce ad accorciare dopo un bel sombrero su un difensore veronese. Nel secondo tempo c'è tempo ancora per una serpentina di Iturbe in una difesa di birilli che beffa ancora Brkic con un tiro che si insacca lentamente dopo aver accarezzato il palo. Gelo al Friuli.
Lazio-Inter 1-0 L'ultima partita di giornata vede di fronte la nuova Lazio del vecchio Reja e l'Inter di Mazzarri rivitalizzata dal derby vinto. In realtà di rivitalizzazione c'è poco, se non le polemiche per qualche gaffe arbitrale. Il vantaggio laziale arriva a dieci minuti dalla fine dopo una palla persa sulla fascia sinistra nerazzurra da Nagatomo e sul susseguente cross Klose insacca al volo di destro, come l'anno scorso. Finale in polemica per un probabile rigore ai nerazzurri per il fallo di Dias (manco a dirlo) su Rolando. L'Inter però dimostra di essere poca roba, peggio di Stramaccioni e Benitez. Bene bene.

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