23 maggio 2013

Saranno famosi (o almeno lo sarebbero stati)

Quanti di noi si sono dilettati in giochi di calcio manageriali come Football Manager o i vari Championship, Scudetto, PC Calcio. Quanti di noi pretendono il riconoscimento di aver "scoperto" in questi giochi, giovani talenti che avrebbero sicuramente spaccato il mondo anche nella realtà con le loro carriere sfolgoranti. Quanti di noi ci hanno preso e quanti di questi talenti invece sono naufragati. Mi viene in mente un nome su tutti: Anthony Van den Borre.
Giovane talento belga/congolese dell'Anderlecht dal 2003, una promessa del calcio dalla incredibile duttilità tattica e dalle potenzialità fisiche. Poteva ricorprire tutti i ruoli della difesa, della mediana e della trequarti. Acquistato dalla Fiorentina nel 2007 (2 presenze), poi Genoa, Portsmouth, sparito. Adesso pare giochi di nuovo nell'Anderlecht (1 presenza nel 2013).
A volte personalmente devo dire di aver avuto soddisfazione nel vedere che le carriere dei vari Montolivo, Pazzini (anche loro risalenti al 2003, nell'Atalanta) che avevo prospettato nel gioco, pescandoli dalle squadre primavera, hanno poi effettivamente avuto seguito anche nella realtà. O come Cerci, primavera Roma 2003, ma ci sono poi anche quelli che ce l'hanno fatta a metà, come Nicola Pozzi, baby talento emergente del Cesena in C1 sempre in quelle stagioni, ma che a causa di continui problemi fisici non ha mai sfondato nonostante Milan, Empoli, Sampdoria, Napoli e Pescara.
L'elenco dei "bidoni virtuali" potrebbe essere lunghissimo e comunque molto soggettivo, considerando che magari ognuno aveva i suoi "osservatori", anche se il giro di passaparola nei vari blog era molto frequente. Per esempio nella stagione 2003/2004, ricordo di aver preso il Sochaux (avversario dell'Inter in Uefa) che annoverava nella rosa giocatori che di lì a breve sarebbero bene o male esplosi (nel Lione) come Frau, Monsoreau, Pedretti e di aver integrato nella rosa due giovincelli di 15 e 16 anni come Bjorn Zwikker e Nicola Pozzi. Del secondo vi ho già detto, del primo....boh! E dire che con quella coppia ho vinto Ligue 1 e coppa Uefa.
In quegli anni la Primavera della Roma aveva una rosa molto promettente che garantiva un bel futuro anche alla nazionale italiana, ma di tutti quei talentini si è salvato solo Alessio Cerci direi, perchè ancora oggi mi chiedo: dove sono finiti i miei Alessandro Simonetta e Fabrizio Grillo? E i fenomeni bulgari Todorov e Kakalov del Litex? E Freddie Adu? Toto Tamuz?
E quelli che arrivavano da una delle scuole calcio più promettenti del mondo come quella dell'Ajax? Evander Sno (oggi svincolato), Cedric Van der Gun (Utrecht), Nicolae Mitea, oppure lasciando l'Olanda, Anthony Le Tallec (ex Liverpool), ma soprattutto Luc Castaignos (ex Inter), che avevo preso nel 2007 dalle giovanili del Feyenoord per avere un'alternativa ad Adebayor nell'Arsenal. 
Io li avevo fatti crescere molto meglio. Con me sarebbero diventati campioni, anche se per me lo sono comunque stati.

2 commenti :

  1. Articolo interessantissimo, anche io sono sempre alla ricerca di giovani talenti che poi seguo anche nella realtà per vedere se si comportano come nel gioco e molto volte mi ritrovo a pensare se i creatori di questi giochi non si intendano di calcio più dei vari Branca o Secco per dirne alcuni, visto che molte volte ci azzeccano.
    Non mi trovi invece d'accordo su Pazzini e Montolivo, rispetto al potenziale che avevano agli inizi della loro carriera non sono diventati quei fenomeni che ci si aspettava!

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  2. Uno su tutti Mohammed Aliyu, l'ho visto giocare nella primavera del Milan e seguito nel torneo di Viareggio; sembrava il nuovo ReGeorge, invece è finito negli abissi dei Paesi Bassi a mangiare cozze atlantiche e inebriarsi con birre a 14°!!! Spero solo che Niang ci inebri con le sue falcate funamboliche e con caterve di goal da copertina! Good luck!

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