13 marzo 2014

Maglie storiche - Auxerre 1996

La squadra di Laurent Blanc, Lamouchi (maglia bianca in foto), Laslandes e Taribo West diventa Campione di Francia per la prima volta (doppietta con la Coppa di Francia). In panchina l'eterno Guy Roux allenatore della squadra per 41 anni

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12 marzo 2014

Maglie storiche - Wimbledon 1988

Dennis Wise, Vinny Jones, John Fashanu: la Crazy Gang si aggiudica la FA Cup 1988 battendo in finale il Liverpool, unico trofeo conquistato nella loro storia

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11 marzo 2014

Ricordati di me - Wolfsburg 2008/09

Benaglio; Riether, Madlung, Barzagli, Schafer; Hasebe, Josuè, Misimovic, Gentner; Dzeko, Grafite (Zaccardo, Ricardo Costa, Dejagah) All. Magath.
Il Wolfsburg di Felix Magath gioca solitamente con un 4-4-2 a diamante; in porta gioca lo svizzero Benaglio, in difesa il mercato estivo ha portato i due campioni del Mondo del Palermo Zaccardo e Barzagli mentre a centrocampo capitan Josuè fa da schermo davanti alla difesa, per lasciar spazio al fantasista Misimovic, arrivato in estate dal Norimberga. In avanti la spaventosa coppia gol Dzeko-Grafite (54 gol in due). Fino alla stagione 2008/09 il Wolfsburg non ha mai vinto nulla, è riuscito a salire in Bundesliga nel 1997 e da allora ci è rimasto, rischiando pericolosamente la retrocessione nel 2005. L'arrivo di Magath nel 2007 vale un quinto posto con accesso alla Coppa Uefa, ma la stagione successiva è quella che regalerà ai tifosi della squadra targata Volkswagen le maggiori soddisfazioni.

10 marzo 2014

27° giornata in pillole - Sfida tra le prime 4

Udinese-Milan 1-0 Ci voleva un Milan vecchia maniera per rinvigorire l'Udinese, non quello che ha affrontato Atletico e Juve. Complice il turnover per la Champions e gli impegni delle Nazionali (cit. Galliani), Seedorf cambia tanto ma la squadra continua a non segnare. Primo tempo abbastanza buono per entrambe, con qualche occasionuccia non sfruttata, complici le parate di Scuffet e l'imprecisione di Di Natale. Honda gioca ancora in modalità moviola, ma la cosa più preoccupante è l'autonomia fisica dei rossoneri, che non va oltre l'ora di gioco. Poche idee, ma se manca anche la parte atletica allora si fa dura: è così che l'Udinese la spunta, grazie anche a una bella azione orchestrata dai friulani che porta Di Natale a insaccare da solo a due passi da Abbiati. Nemmeno l'ingresso a partita in corso di Balotelli, al rientro dall'infortunio alla spalla, serve a qualcosa. Se questo sacrificio è servito a qualcosa lo sapremo solo martedì, ma ne siamo così sicuri?
Catania-Cagliari 1-1
Juventus-Fiorentina 1-0 Il tweet ufficiale della Juve parlava di un pranzo a base di Fiorentina, divertente (!!!) anche se non proprio diplomatico. Certo è che preferiamo di gran lunga questo tipo di sfottò all'ennesima dimostrazione di ignoranza da parte dei tifosi, stavolta quelli viola, con uno splendido "-39". Complimenti davvero! Partita tutta di marca juventina almeno nella prima parte, con la Fiorentina che punta solo a difendersi. La Juve però è un po' sprecona e non affonda come dovrebbe. Ci vuole Asamoah quasi allo scadere del primo tempo per sbloccare la partita. La Fiorentina allora decide che nel secondo tempo può giocarsela e trova una buona occasione su un colpo di testa di Gomez, fuori. Cuadrado, osannato dai più, dimostra che se non ha campo per correre in fondo non è tutto sto fenomeno come lo descrivono. L'occasionissima del match ce l'ha Matos, che subentrato a Gomez nel finale si ritrova a due passi da Buffon ma di testa colpisce la traversa. Tutto qui, ora la doppia sfida di Europa League.
Bologna-Sassuolo 0-0 Non credo che qualcuno si sia accorto di questa partita, forse nemmeno i tifosi allo stadio. Il ritorno di Di Francesco sulla panchina del Sassuolo almeno non coincide con una sconfitta, dopo il filotto "conquistato" da Malesani. Il Bologna dal canto suo fa una fatica tremenda a segnare, ma certo è che la difesa neroverde non è proprio insuperabile. Il Derby emiliano mette tutti d'accordo comunque: non succede niente, ma il pareggio non serve a nessuno. Non pervenuti.
Chievo-Genoa 2-1 Partita che non ti aspetti a Verona: pronti via e rigore per il Chievo realizzato da Paloschi. Il Genoa non ci sta ma il gol del pari non arriva. Tanti i cambi di Gasperini nei rossoblu sia nella scelta dell'11 iniziale che a cavallo dell'intervallo. Il Chievo però riesce a rispondere (e spesso pericolosamente) agli attacchi genoani. Il gol del pareggio comunque arriva e arriva nel finale grazie a un colpo di testa di Gilardino su assist del giovane Sturaro. Sembra sia fatta, ma in pieno recupero arriva la doccia fredda per il Grifone: così come era cominciata, doveva finire. Altro rigore per i padroni di casa e altra rete di Paloschi, che insacca il 2-1. Buon rientro a casa.
Inter-Torino 1-0 In tre mesi l'Inter ha fatto la bellezza di 6 gol, Milito ormai non vede il campo nemmeno col binocolo, superato nelle scelte da Icardi e Botta, la difesa fa acqua a volte. Eppure è bastato un colpo di genio di Palacio, come nel derby, per vincere la difficile partita col Toro. Una parabola sorprendente (voluta o no?) di testa dell'argentino che ha beffato Padelli, non proprio esente da colpe. Per il resto partita tirata, Ventura con le solite poche alternative in attacco, quando c'è da diventare più aggressivi e Mazzarri che si limita a portare a casa i 3 punti. Fort Knox.
Lazio-Atalanta 0-1 Nella personale gara tra Lazio e Milan a chi si classifichi più in basso in campionato, i biancocelesti rispondono colpo su colpo ai rossoneri, perdendo in casa contro l'Atalanta, vista la sconfitta del Milan a Udine nell'anticipo. La partita parte con un certo piglio ma la Lazio non trova il gol, nè da vicino, nè da lontano con le sassate di Candreva. Marchetti si riprende il posto di titolare e salva su un colpo di testa ravvicinato, ma nulla può sul tap-in vincente di Maxi Moralez che vale la vittoria. Candreva tra l'altro riesce a farsi espellere lasciando la Lazio senza speranza di pareggiare. Adios.
Parma-Verona 2-0 Quando fai 15 risultati utili consecutivi non puoi che sognare in grande. Eppure il Parma zitto zitto, senza dar troppo nell'occhio arriva addirittura a ridosso del quarto posto, con una partita da recuperare e Palladino in campo. Anche il temibile Verona viene domato dai ducali, nonostante le occasioni della scheggia Iturbe e del fenomeno (parere personale) Romulo. Dall'altra parte un altro fenomeno ci sarebbe, a corrente alternata ma pur sempre fenomeno: Cassano infatti è l'uomo che sta dietro le quinte di questo Parma, oltre che ovviamente la mano di Donadoni, già bruciato da Nazionale e Napoli. La partita la decidono Biabiany, su assist di Fantantonio e nel recupero Schelotto, che insacca di testa dopo la traversa del barese. EuroParma.
Sampdoria-Livorno 4-2 Anche la Sampdoria in quanto a corrente alternata non scherza: male col Milan, bene col Toro, male e bene col Livorno. Gli amaranto assetati di salvezza si presentano al Marassi rifilando 2 gol ai blucerchiati con la doppietta del difensore M'Baye, che già si era fatto notare con il colpo di tacco che è valso il pareggio col Napoli. Peccato che poi i livornesi si dimenticano di rientrare in campo dopo l'intervallo e prendono 4 gol che ribaltano completamente la gara. Si inizia con l'1-2 targato Kristicic, appena entrato, per arrivare al pareggio 4 minuti dopo con l'autorete di Ceccherini. L'autogol taglia le gambe al Livorno e la Samp dilaga: ci pensa Okaka, già in gol domenica scorsa col Toro, a segnare la terza rete, quella del sorpasso doriano. Lo stesso ex romanista concede a Gabbiadini l'assist per il 4-2 finale. Mihajlovic gongola.
Napoli-Roma 1-0 Il big match della serata chiude la domenica di Serie A, che ha visto sfidarsi le prime quattro della classe. Bella partita, combattutissima al San Paolo, con la Roma che gioca senza punte e schiera il tridente Bastos-Gervinho-Florenzi, velocissimo ma poco concreto. In compenso dopo un quarto d'ora perde anche Strootman per la rottura del legamento (in bocca al Lupo Kevin). Il Napoli con un Hamsik non proprio splendente non trova le contromisure adatte fino al secondo tempo: a meno di 10' dal termine, azione orchestrata sulla sinistra che vede Ghoulam arrivare al cross mancino dal fondo e Callejon svettare su Romagnoli, mettendo a repentaglio la sua pettinatura, ma siglando il gol del vantaggio e della vittoria finale. Un 1-0 che regala al Napoli la speranza di avvicinarsi di più al secondo posto (niente di più) che ora è a un -6 virtuale, vista la partita in meno della Roma. Strana la scelta di Garcia di schierare Destro solo nel finale, probabilmente per non osare troppo, è stata una mossa che si è rivelata controproducente. Allarme.

08 marzo 2014

Maglie storiche - Deportivo La Coruna 2000


Il Depor dell'eterno Fran (17 anni in Galizia) conquista per la prima volta nella storia il titolo della Liga insieme a Songo'o, Manuel Pablo (attuale capitano), Mauro Silva, Djalminha e Roy Makaay

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04 marzo 2014

26° giornata in pillole - Partite da Oscar

Roma-Inter 0-0 Partita da Oscar, piena di replay, flashback e scazzottate. Risultato: nessun gol, molte polemiche, 3 giornate di squalifica a De Rossi per un pugno a Icardi, tre anche a Juan Jesus. Tra rigori non visti da entrambe le parti e la paura di perdere da entrambe le parti, la partita non si smuove dal risultato iniziale, concedendo alla Juve una grandissima opportunità di fuga. L'Inter dal canto suo ci guadagna in autostima, dopo la mazzata casalinga dell'andata e resta agganciata ai posti validi per l'Europa League.
Cagliari-Udinese 3-0 Il Cagliari non vince da tempo immemore: 10 partite, figuratevi da quanto tempo non vince con 3 gol di scarto! L'Udinese conferma che questo non è il suo anno, soprattutto in attacco. Il vantaggio dei sardi è siglato da Ibarbo, che torna al gol dopo il lungo infortunio, con un bel controllo di petto in area e l'appoggio di giustezza a battere Scuffet. Il raddoppio arriva con il gol di Vecino, alla prima rete in Serie A, con un piatto destro sugli sviluppi di un calcio di punizione. Terzo gol rossoblu nel finale, con Ibrahimi che si beve un paio di difensori e la mette sul palo lungo, colpendolo prima di insaccare. Bentornato Cagliari.
Atalanta-Chievo 2-1 L'Atalanta ha una preda abbordabile ma rischia comunque di non vincere. Passa in vantaggio con un tiraccio da fuori di Carmona ma si fa raggiungere dal colpo di testa di Dainelli. Con il Chievo in inferiorità numerica per il doppio giallo a Cesar, i bergamaschi trovano il gol della vittoria grazie al neoentrato Cigarini che sfrutta una sponda di Denis e batte Agazzi con un tiro forte e preciso. Vittoria sudata.
Genoa-Catania 2-0 Il Genoa ha un'ottima occasione per sognare l'Europa sempre più da vicino. Il Catania non è certo una vittima impossibile per i liguri e infatti il vantaggio del Grifone è questione di soli 14 minuti: Antonelli conclude un'azione prima calciando sul portiere siciliano Andujar, poi ribadendo in rete. Nonostante l'espulsione per doppia ammonizione di Bellusci, i rossoblu fanno fatica a chiudere la partita. A inizio secondo tempo, Andujar si supera per deviare la bella punizione del fantasista greco Fetfatzidis, ma il portiere argentino non è porprio impeccabile sulla conclusione potente di Sturaro, al primo gol in A. Sulle orme di Signorini e Skhuravy.
Verona-Bologna 0-0 Il Verona ha una ghiottissima occasione, in casa per di più, di fortificare la propria posizione in classifica e invece la spreca malamente, anzi, rischia addirittura di perdere. Il Bologna arriva in Veneto quasi nella veste di vittima sacrificale, con un attacco che segna col contagocce e una difesa che deve affrontare il temibile tridente gialloblu. E invece arriva la partita che non ti aspetti: l'Hellas non punge, il Bologna non rischia e trova addirittura l'occasione del vantaggio con un calcio di rigore per trattenuta in area. Rolando Bianchi angola ma si fa parare la conclusione da Rafael. Entra Cristaldo e si fa subito espellere. Non è decisamente il suo anno, per uno che al Metalist era considerato un talento emergente. Spuntati.
Sassuolo-Parma 0-1 Malesani contro il suo passato, o forse Malesani contro il suo Sassuolo. Fin qui il tecnico ex Parma e Panathinaikos le ha perse tutte in neroverde. E non si smentisce nemmeno stavolta, visto che dopo appena un minuto Biabiany trova libero in area Parolo che insacca il gol partita. Colpa dell'acquazzone, colpa del campo impraticabile? No, dai. Che ci sia qualcosa che non va lo si nota dallo strano caso nato intorno a Berardi, passato da fenomeno in erba a riserva dell'ultima in classifica. Il talentino calabrese ha la sua occasione nel finale ma entra solo per dare una gomitata a Molinaro e farsi espellere in meno di un minuto. Via Malesani, torna Di Francesco (come dicevo la giornata precedente). Al tappeto.
Torino-Sampdoria 0-2 Il Torino trova la Sampdoria sui suoi sogni europei. I doriani arrivano all'Olimpico dopo la prova incolore casalinga contro il Milan ma nonostante tutto, mostrano la grinta infusa da Mihajlovic per mettere alle corde il Toro. I blucerchiati passano in vantaggio con un gol dell'ex Roma e Parma Okaka, abile a piazzare la palla sugli sviluppi di un calcio di punizione, ma in sospetto fuorigioco per un tocco di Mustafi. Il Toro dalla sua ha un attacco completamente convocato in azzurro anche se non lo mette in mostra in questa partita. Il pareggio infatti stenta ad arrivare, anzi arriva il raddoppio della Samp, con la punizione di Gabbiadini, che trova impreparato Padelli. Lezione di modestia ai granata e ai sogni di gloria.
Livorno-Napoli 1-1 L'anticipo dei posticipi vede di fronte un Livorno che annaspa nelle parti basse della classifica e un Napoli che annaspa, inspiegabilmente, nelle parti alte. Annaspa anche il Napoli perchè, come dimostra anche questa partita, quando il gioco si fa duro, gli azzurri si sciolgono e non danno mai la sferzata vincente. Sta di fatto che agli atti di questa partita, il Napoli si porta in vantaggio grazie a un rigore realizzato da Mertens, per fallo su Pandev. Ma il Napoli non riesce ad ammazzare la partita e il Livorno riesce a trovare il pari con la goffa autorete di schiena di Reina, che si butta dentro il tentativo di salvataggio sul colpo di tacco di M'Baye. Il secondo tempo è la sagra del brutto calcio quindi ve lo risparmiamo dalla sintesi. Pareggio amar(ant)o.
Fiorentina-Lazio 0-1 Uno dei due posticipi della giornata vede la Fiorentina, viola di rabbia per le polemiche relative alla partita precedente con il Parma e la maxi squalifica a Borja Valero per la presunta spinta all'arbitro (4 giornate), affrontare la Lazio, bastonata in terra bulgara. Nello svolgimento della partita invece, è la Lazio a dettare legge, al contrario di come ci si aspettava, vista la inattesa eliminazione dei biancoceleste ad opera dei bulgari del Ludogorets in Europa League. Un gol di testa dell'albanese Cana condanna i viola, incapaci di reagire e di essere propositivi in attacco. Marchetti si riscatta dopo le papere bulgare. Con chi se la prenderanno adesso i Della Valle? Stroncati.
Milan-Juventus 0-2 Una volta era un big match da scudetto, adesso le squadre sono separate da più di 30 punti. Il Milan tira comunque fuori l'orgoglio, mostrando una delle più belle, se non la più bella prestazione della stagione. Ne viene fuori una partita spumeggiante con grandi occasioni per il Milan, non sfruttate (Kakà, Poli su tutti) e una paratona di Abbiati. Poi nel momento migliore dei rossoneri, come con l'Atletico, arriva la doccia fredda: poco prima dell'intervallo c'è il gol di Llorente, che deve solo appoggiare in rete un assist di Lichtsteiner e che spacca la partita. Nel secondo tempo il Milan prova a reagire, ancora con Poli, prima della capocciata con Caceres. Il gol di Tevez (quasi gol dell'ex), che abbatte la porta di Abbiati colpendo la traversa, mette in riga i rossoneri che se ne vanno dal campo delusi per il risultato ma felici della prestazione. Rinascita in vista? Cinismo Juve!